Attualità di Redazione , 14/07/2025 13:55

GRANCHIO BLU | Crescono le vendite, non i guadagni

Granchio blu
Granchio blu

I quantitativi di granchio blu nei mercati veneti s’impennano, ma decresce l’indotto economico generato dagli stessi. Questo è quanto emerge dal report prodotto dall’Osservatorio Socio Economico della Pesca e dell’Acquacoltura di Veneto Agricoltura, che ha analizzato i dati e le ripercussioni causate dal crostaceo sul comparto ittico regionale nel 2024.

Rispetto al 2023, le vendite di granchio blu, tra i sei mercati ittici veneti e il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine, sono cresciute del 42%, attestandosi sopra le 700 tonnellate di prodotto venduto per una resa economica che supera il milione di euro.

Nonostante questo, i guadagni sono diminuiti del 4% (nel 2023 gli incassi provenienti dal granchio blu superavano il milione e mezzo di euro), fatto che certifica il crollo dei prezzi medi alla produzione: l’1,47 €/Kg del 2024 significa -32,7% in confronto all’annata precedente.

Conseguenza inevitabile, vista la forte crescita dell’offerta di granchio blu nell’ultimo anno: tra il Consorzio e i sei mercati veneti, solo in quelli di Chioggia e Scardovari la presenza del crostaceo è calata (rispettivamente -34% e -87%), mentre in tutte le altre realtà gli aumenti sono stati piuttosto massicci. 

Da segnalare, in particolare, gli exploit del Consorzio, che, con un +221% sul 2023, ha raccolto quasi il 55% di tutto il granchio blu venduto in Veneto nel 2024, del mercato di Venezia (+167%) e di quello di Chioggia (+107%, ma senza allarmismi: qui i volumi venduti restano ancora al di sotto della tonnellata).

I numeri evidenziano dunque una proliferazione significativa del crostaceo originario dell’Atlantico in Veneto, la quale ha reso necessario anche lo smaltimento di parte del prodotto: nel 2024, a livello regionale, ne sono state smaltite 1,1 tonnellate, di cui il 90% è stato mandato al macero dal Consorzio. Questo dipende anche dal fatto che la polpa equivale al 20% del granchio e il restante 80% è attualmente scarto.

Per fare fronte a queste problematiche, Regione del Veneto e Veneto Agricoltura sono già impegnati in diversi progetti: il “Blu Crab Action Plan” che, in collaborazione con Enti di ricerca scientifica (Università di Venezia, Padova e Ferrara), Associazioni di produttori e operatori della pesca regionale, mira alla mappatura ambientale del granchio blu e alla sua gestione sostenibile dal punto di vista socio-economico, e “Life Blu Crab”, che punta a sviluppare una nuova catena produttiva sfruttando, come risorsa, i prodotti di scarto del granchio blu per la produzione di bioplastiche biodegradabili e compostabili.

"L'arrivo del granchio blu nel nostro ambiente ha portato uno stravolgimento dell'ecosistema marino e la sua natura predatoria rappresenta un problema. Il granchio blu si nutre principalmente di molluschi e, essendo così presente sulle coste venete, sta mettendo in crisi le micro e piccole imprese di allevamento di vongole, che in alcuni casi si vedono costrette ad abbandonare il mercato. I dati ufficiali della Camera di Commercio mostrano come nel 2024 le aziende attive nell’acquacoltura in provincia di Rovigo siano diminuite del 14,9%, con un’evidente ricaduta anche sugli occupati (-13,7%)"