Capi contraffatti sequestrati, Capitanio (Ascom): "Mercato parallelo danneggia i negozianti"

“La Guardia di Finanza, alla quale va il nostro ringraziamento per la costante azione a tutela della legalità, ha scoperto il vaso di Pandora”. Riccardo Capitanio è il presidente di Federmoda Confcommercio Veneto e Ascom Padova e non sembra sorpreso che l’indagine, avviata dalla GdF di Cittadella, coordinata dal capitano Fabio Caira, sia tutt’altro che chiusa.
“I capi sequestrati a San Martino di Lupari e a Brescia - continua Capitanio - assieme a materiali per il confezionamento dei capi contraffatti, etichette di trenta marche dell'alta moda, macchine da cucire e altri strumenti idonei alla produzione dei prodotti illeciti, confermano che esiste un mercato parallelo di vaste proporzioni che danneggia chi opera nella legalità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova, Patrizio Bertin. “Sono passati solo un paio di giorni da un sequestro di bigiotteria al Centro Ingresso Cina sempre ad opera delle Fiamme Gialle, questa volta di Padova. In quella occasione abbiano sottolineato il nostro plauso per l’azione dei finanzieri soprattutto a tutela della salute, tutela che non escluderei anche in questo caso anche se, nella fattispecie, si tratta di marchi del lusso per cui l’attenzione è rivolta soprattutto alla contraffazione”.
“Ovviamente sarebbe gravissimo - conclude Capitanio - se si dovesse giungere alla determinazione che in concorso coi tre personaggi coinvolti dovessero emergere responsabilità anche da parte di "dipendenti infedeli" delle più note marche del lusso che potrebbero aver fornito materiale originale per utilizzarlo in questo business illecito. Per esperienza personale, però, basta anche un semplice furto nei nostri negozi per acquisire, a costo zero (e a rischio quasi zero), un capo firmato”.