Cronaca di Redazione , 11/01/2025 10:15

Costi energetici: aumenti oltre il 50% rispetto alla scorsa primavera, l'allarme di CNA Padova

Sante Venturato
Sante Venturato presidente del consorzio APE di Cna Padova e Rovigo

I costi dell’energia sono già saliti di oltre il 50% rispetto alla scorsa primavera e le previsioni per il mese di gennaio confermano che l’andamento è ancora in salita. Una situazione che, dopo l’esperienza del 2022, mette gli imprenditori in forte allarme.

CNA Padova e Rovigo esprime preoccupazione per la situazione attuale e per il futuro. Dopo una fase di stabilizzazione nella seconda metà del 2024, infatti, i prezzi sono tornati a salire bruscamente, raggiungendo un aumento di oltre il 50% rispetto alla scorsa primavera. Valori che incidono pesantemente sui bilanci delle imprese locali.

Nonostante gli stoccaggi siano partiti con livelli prossimi al 90% della capacità, l'instabilità geopolitica e le dinamiche speculative sui mercati internazionali continuano a generare oscillazioni imprevedibili. A questo si aggiunge la stagionalità dei consumi, con picchi di domanda durante i mesi invernali che spingono i costi ulteriormente al rialzo.

“E il costo dell'energia – sottolinea Sante Venturato, presidente del consorzio APE di Cna Padova e Rovigo – rappresenta solo l'ultima di una lunga serie di voci di spesa che continuano ad aumentare, mettendo a dura prova la tenuta finanziaria delle nostre imprese. É sempre stato nel cuore di CNA trovare soluzioni che vanno incontro ai problemi delle aziende che subiscono speculazioni gravi, e proprio da questa necessità, sul fronte dell’approvvigionamento energetico, oltre dieci anni fa abbiamo dato vita al consorzio APE, un'iniziativa strategica che ha permesso alle aziende di unirsi per acquistare gas ed energia elettrica a condizioni più vantaggiose. Il consorzio raggruppa oltre 400 imprese e, grazie alla sua forza aggregativa, riesce a ottenere i massimi risparmi, mettendo al riparo le aziende dalle brusche oscillazioni dei prezzi”.

“Noi siamo un consorzio di acquisto – spiega il responsabile tecnico, Fabio Vazzola – e cerchiamo di garantire alle nostre aziende prezzi vantaggiosi. Mediamente, da quando siamo nati, abbiamo permesso ai consorziati risparmi tra il 25% e il 30% rispetto ai fornitori precedenti. Nel 2022, anno che ha segnato il maggior rialzo nei prezzi dell’energia, siamo riusciti a evitare i picchi più alti grazie a contratti a prezzo fisso che hanno salvato i bilanci di centinaia di imprese. Anche oggi continuiamo a monitorare costantemente i mercati, cambiando fornitori quando necessario per mantenere i costi il più bassi possibile”.

Nonostante la situazione complessa, Vazzola sottolinea che la diversificazione delle fonti energetiche e la capacità di gestione consortile hanno permesso di affrontare questa crisi con maggiore serenità rispetto al passato. "Dopo il 2022 – spiega – è iniziata una lenta discesa dei prezzi: il minimo l’abbiamo toccato ad aprile scorso, con 8,5 centesimi a kilowattora per l’energia elettrica e 33 centesimi a metro cubo per il gas. Prezzi non molto distanti da quelli del 2019. Adesso la tendenza è a rialzo, c’è stato un picco ad agosto dell’anno scorso e se ne registra un altro proprio in questi giorni, con 54 centesimi metro cubo per il gas e, per l’energia elettrica, 13,8 kw/ora, quindi ben oltre 50% di aumento. E non abbiamo previsioni per il futuro. È fondamentale – chiude Vazzola – evitare speculazioni incontrollate e garantire alle aziende stabilità e prevedibilità nei costi energetici, elementi essenziali per una programmazione industriale efficace".