Politica di Redazione , 01/09/2025 8:09

Manildo: "Troppe aggressioni negli ospedali, serve piano straordinario di sicurezza"

Giovanni Manildo
Giovanni Manildo

“Troppi episodi di violenza nei Pronto Soccorso. Serve un piano straordinario per proteggere il personale sanitario e salvare la sanità pubblica veneta dalla crisi”. A dirlo è Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra

E' di pochi giorni fa l'ultimo episodio di aggressione in un ospedale del vicentino dove u uomo è stato bloccato con il taser. "Quando un medico o un'infermiera vengono aggrediti mentre fanno il loro lavoro, è tutta la comunità a subire una ferita. E quando accade ogni giorno – come in Veneto, dove nel 2024 ci sono state già oltre 2.500 aggressioni, quasi 8 al giorno – significa che non possiamo più considerare questi episodi come eccezioni, ma come il sintomo di un sistema in crisi. Le violenze nei Pronto Soccorso sono solo la punta dell’iceberg - denuncia Manildo -. Dietro c’è la fatica di un sistema sanitario pubblico che da anni viene indebolito da scelte politiche sbagliate. Mancano oltre 3.000 tra medici, infermieri e tecnici. La spesa per il personale è tra le più basse d’Italia. Turni massacranti, stipendi inadeguati, fuga verso il privato o all’estero: ecco cosa ha prodotto la politica della destra veneta».

LA PROPOSTA “Serve un piano straordinario di assunzioni e un aumento strutturale del fondo regionale per la sanità, da allineare alle regioni più avanzate d’Italia. Senza un investimento concreto, la sanità pubblica è destinata a crollare. Occorre intervenire subito anche sul fronte della sicurezza. Presidi fissi nei pronto soccorso e sulle ambulanze, controlli agli accessi, tecnologie di sorveglianza come deterrente, risarcimenti immediati per le vittime di aggressioni. E proporremo un patto delle Regioni con il Viminale per un piano nazionale di sicurezza sanitaria”. 
Secondo Manildo, proteggere chi cura è il primo passo per ricostruire un rapporto di fiducia tra operatori del sistema sanitario e società. “E insieme – conclude – dobbiamo rendere di nuovo attrattivo il lavoro nella sanità pubblica: con percorsi di carriera trasparenti, incentivi per lavorare nei territori più fragili, stop al precariato, più potere decisionale per i professionisti, e un vero rilancio della medicina territoriale. La salute è un diritto, non un privilegio. E il Veneto deve tornare ad esserne garante”.