"Il Veneto non lo posso lasciare, ce l'ho nel cuore, me lo porto ovunque, e questo risultato è oltre le mie aspettative, però è anche il giudizio che io avevo chiesto al Veneto, e ai veneti soprattutto". 

Lo dice Elena Donazzan, assessore veneto al Lavoro, eletta al Parlamento Europeo con FdI. 

"Il tanto lavoro di 14 anni in Giunta meritavano di essere messi alla prova in un giudizio che andasse oltre il mio collegio elettorale di naturale elezione" aggiunge. Diventare presidente della Regione "è sempre il mio sogno e quello resta - prosegue - certamente il 37% che Fratelli d'Italia ha registrato in Veneto, con il più alto scarto in positivo, fa ben dire che nel caso in cui non dovesse esserci una modifica di legge, e quindi Zaia non potesse più fare il presidente, Fratelli d'Italia potrebbe non rivendicare ma proporre una candidatura alla presidenza. Non nascondo che tra questi io metto sempre la mia disponibilità, al servizio dei veneti e di Fratelli d'Italia".

"Luca Zaia non ha fatto mai rimpasti nel suo stile politico e amministrativo, c'è continuità e deve esserci stabilità. Questo è un valore per il Veneto" - ha aggiunto poi Donazzan. "Ricordo in altri tempi, quando le percentuali erano diverse e c'era una maggiore forza per la Lega, gli impegni assunti nel momento di un'elezione rimanevano onorati - aggiunge - E io credo che questo sia. Poi si deve guardare alle prossime elezioni". "Oggi siamo nel mezzo di una grande tempesta europea, in Francia, Germania, Olanda, un'Europa che si sta modificando - conclude Donazzan - Ecco io non credo che il Veneto debba essere scosso da questo, si deve arrivare fino in fondo. Poi, con la forza di tenere insieme la coalizione di centrodestra, si potrà proporre un nuova progetto".