Economia di Redazione , 05/08/2025 9:22

Il Cnel prende posizione sui contratti pirata, Ascom esulta: "Ne siamo felici"

Patrizio Bertin
Patrizio Bertin

"Non che noi si possa avanzare un diritto di primogenitura che ovviamente non abbiamo, però se anche minimamente il nostro intervento di fine giugno sul tema dei cosiddetti 'contratti pirata' ha contribuito a smuovere le acque, ne siamo felici". 

Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova commenta con soddisfazione l'iniziativa del presidente del Cnel, Renato Brunetta e del presidente della Commissione dell'informazione del Cnel, Michele Tiraboschi, che in un editoriale a doppia firma pubblicato sul Sole 24 Ore invitano le parti sociali più rappresentative a difendere la contrattazione di qualità. "Confcommercio - continua Bertin - non ha mai nascosto il proprio favore per un confronto con le organizzazioni sindacali con le quali sottoscrive alcuni dei contratti più diffusi in Italia che rappresentano nella quasi totalità il mondo del commercio e dei servizi (viaggiamo nell'ordine del 96%) e che costituiscono il riferimento più importante per una contrattazione di qualità a difesa dei diritti dei lavoratori e della leale concorrenza tra imprese". "Come giustamente ha osservato il nostro presidente nazionale Carlo Sangalli - continua Bertin - si tratta di "individuare meccanismi condivisi per la misurazione della rappresentanza in un contesto misto di imprese piccole e grandi, con un diffuso e strutturato sistema di bilateralità territoriale”, cosa che a Padova abbiamo avviato da diversi anni con soddisfazione da entrambe le parti". Secondo Brunetta e Tiraboschi, occorre “un più razionale sviluppo del nostro sistema di relazioni industriali”, coinvolgendo “le sigle datoriali storiche e più rappresentative”, in modo da poter “affermare, sulla base di dati certificati, il valore della contrattazione collettiva condotta dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative rispetto agli obiettivi di tutela della qualità del lavoro, di sostegno al sistema produttivo e di contrasto alle forme di concorrenza sleale rappresentate dal dumping contrattuale e salariale''. 

“E' vero che la nostra Costituzione garantisce la libertà sindacale e di associazione - conclude il presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova - però è evidente che tale libertà non può essere contrapposta all'efficacia della contrattazione verso interi settori che deve, invece, essere sostenuta da una rappresentatività ampia, diffusa e misurata". Da qui la richiesta: "Le istituzioni si convincano che è necessario porre un argine alla diffusione di contratti che creano solo confusione. D'altra parte non può essere che l'accordo tra Confcommercio e Cgil, Cisl e Uil copra, nel Paese, 2.428.348 lavoratori del commercio, pari al 96,86%, lasciando a tutti gli altri un residuale 3,14%. Sorprende, naturalmente, che ci siano anche due contratti che coprono 3 lavoratori l'uno e 3 l'altro! Analoga situazione per il turismo: l'accordo sottoscritto da Federalberghi, Faita e Federcamping Confcommercio con Cgil, Cisl e Uil copre 578.488 lavoratori; altri 14.030 sono quelli coperti dall'accordo Fiavet Confcommercio (le agenzie di viaggio). Anche in questo caso, rispetto al totale di 651.923 lavoratori contrattualizzati, il 90,88% fa riferimento a Confcommercio. Sono questi numeri, ai quali evidentemente fanno riferimento anche Brunetta e Tiraboschi, che possono tutelare i lavoratori".