Economia di Redazione , 31/07/2025 11:17

Negozi di vicinato, Bertin (Ascom): "Serve un patto territoriale"

Patrizio Bertin
Patrizio Bertin

Un dato è certo: le spese obbligate stanno assorbendo gran parte dei bilanci familiari. Per le famiglie è ovviamente un problema ma è un problema anche per i piccoli negozi la cui situazione sta diventando insostenibile: consumi in calo e costi fissi in crescita significano margini ridotti. “Non è solo un problema padovano – evidenzia il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – ma è sicuramente anche un problema per Padova e provincia: famiglie e imprese padovane vivono già sulla propria pelle l’incubo dei costi fuori controllo”.

Tanto per dare un’idea: i costi fissi per le imprese (energia, affitti, personale, utenze) sono cresciuti in media del 12% su base annua, con punte fino al 18% per i piccoli esercizi del commercio al dettaglio; le bollette elettriche per le famiglie italiane sono aumentate del 20% rispetto al 2024, complice l’uso intensivo dei condizionatori e il prezzo dell’energia più alto rispetto alla media UE; le spese obbligate delle famiglie (energia, alimentari, trasporti, servizi scolastici ed estivi) sono arrivate a rappresentare oltre il 60% del budget mensile, erodendo il potere d’acquisto e lasciando sempre meno spazio per i consumi liberi e la spesa nei negozi di vicinato. “Ad onor del vero – continua Bertin – a complicare un clima di sostanziale sfiducia, ci si è messa pure la questione dei dazi che, seppure non direttamente, sta contribuendo non poco ad aumentare le preoccupazioni dei consumatori con riferimento ai prossimi mesi. Un’inflazione ancora alta e un autunno alle porte con nuove scadenze fiscali (e la ripresa delle scuole), rischiano di mettere in seria difficoltà tanto le famiglie quanto il nostro tessuto economico”. Si può fare qualcosa? “L’Ascom Confcommercio di Padova – afferma il presidente - chiede un cambio di passo. Dobbiamo colmare un doppio divario: da un lato il peso crescente dei costi per le famiglie, dall’altro un sistema energetico che penalizza le imprese italiane rispetto ai concorrenti europei. Serve una politica energetica più equa e lungimirante, che metta davvero al centro le piccole e medie imprese, quantomeno al pari delle grandi industrie”. 

Non solo. “Serve anche un patto territoriale in grado di salvaguardare il commercio di prossimità: iniziative promozionali condivise, eventi diffusi, valorizzazione dell’esperienza d’acquisto locale e del nostro capitale umano. Non vi è dubbio che le piccole imprese siano l’ossatura del sistema economico, per cui meritano un’attenzione che non sia solo di facciata, ma sia di sostanza”. I prossimi mesi saranno dunque impegnativi. “E le imprese dovranno affrontarli con coraggio. Di una cosa i nostri imprenditori possono però essere certi: l’Ascom Confcommercio c’è. Al fianco di chi ogni giorno, con coraggio e fatica, continua ad aprire la saracinesca”.