Economia di Redazione , 19/05/2025 13:00

Riallineamento accise sul carburante: ripercussioni su trasporti, merci e mondo del commercio

Distributore benzina
Distributore benzina

In prima battuta non è sembrato un problema: un decreto, in vigore da giovedì 15 maggio, ha ridotto di 1,5 centesimi di euro al litro le accise sulla benzina e ha aumentato dello stesso importo quelle sul gasolio. A giudicare dalle prime reazioni del mondo dell’economia e del terziario in particolare il riallineamento non è stato indolore.
“A parte il settore dell’autotrasporto che subisce un aggravio evidente ed immediato che, giocoforza, si scaricherà sui prezzi delle merci - commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin - e a parte i soliti problemi di natura burocratica che si trasferiscono sui gestori degli impianti (vi ricordate l’inutilità del cartello dei prezzi medi denunciato a suo tempo dal nostro presidente di categoria Antonio Belluco?) ci sono altri comparti per cui il ridisegno delle accise non è indolore”.

L’esempio più eclatante sono gli ambulanti. “Noi - spiega il presidente della Fiva Ascom Confcommercio, Ilario Sattin - abbiamo mezzi, spesso non recentissimi, che utilizzano il gasolio e pertanto l’aumento delle accise determinerà un aumento dei costi visto che, ogni giorno, maciniamo chilometri in abbondanza. In questo momento, segnato da una congiuntura settoriale che dire critica è già fare dell’ottimismo, direi che un riallineamento delle accise non ci voleva”.

Un po’ sulla stella linea Carlo Trevisan, presidente degli agenti di commercio della Fnaarc Ascom Confcommercio Padova. “Anche noi abbiamo in maggioranza colleghi che utilizzano auto a gasolio - precisa Trevisan - nonostante, vista la strada che percorriamo ogni anno (siamo nell’ordine dei 60mila chilometri medi) le auto vengano cambiate con una certa frequenza, il che, considerato che non ci manca una certa sensibilità ambientale, ci porterebbe a privilegiare le auto elettriche. Solo che l’elettrico presenta troppi problemi. Non ultimo il prezzo delle “e-car” che abbinato all’impossibilità di scaricare fiscalmente auto con costi superiori a 25 mila euro finisce per obbligarci a mantenere motorizzazioni endotermiche”.

Vale la pena ricordare che in Italia sulle accise si applica anche l’Iva, ovvero c’è una tassa sulla tassa e che il nostro Paese è uno di quelli con la tassazione più alta sui carburanti: all’inizio del 2025 l’incidenza era di oltre 1 euro per litro sulla benzina (pari al 58%) e di 0,929 euro al litro sul gasolio (pari al 54%).