"Veneto prima regione del Nord per crescita occupazionale"

Le imprese venete e italiane tengono la rotta in un mare agitato: l’occupazione cresce al di sopra della media europea
La guerra dei dazi esplosa nella primavera del 2025 ha aggiunto nuova incertezza a un ciclo economico già segnato da forti turbolenze. Un periodo iniziato con l’invasione dell’Ucraina, proseguito con la crisi energetica che nell’autunno 2022 ha triplicato i prezzi dell’energia elettrica, aggravato dalla più severa stretta monetaria della storia dell’euro, dalla frenata del commercio internazionale e, più di recente, dalle tensioni esplose in Medio Oriente. Nonostante questo scenario da "tempesta perfetta", il sistema imprenditoriale italiano – e in particolare quello veneto – ha dimostrato una resilienza straordinaria. Tra il 2021 e il 2024 l’occupazione in Italia è cresciuta del 6,1%, superando sia la media dell’Unione Europea (+4,8%) sia giganti economici come Francia (+4,5%) e Germania (+4,5%). Solo la Spagna ha registrato una performance superiore (+9,2%). Il Veneto si è confermato locomotiva del Paese, segnando un aumento dell’occupazione del +7,2%, a testimonianza della vitalità e della capacità di adattamento delle nostre imprese.
L’artigianato italiano rappresenta uno dei pilastri della domanda di lavoro. Se le imprese artigiane impiegano 2,6 milioni di addetti, pari al 14,5% del totale del settore privato e non agricolo, in Veneto questa percentuale sale al 16,1%: le imprese artigiane venete registrate al 2024 sono 119.861, occupano 311749 lavoratori. Un terzo di queste rappresenta il settore edile (40.638 imprese con 77.784 addetti) che nell’anno ha aperto ben 686 nuove imprese. In leggero calo invece alimentare e legno dove il saldo nell’anno si chiude rispettivamente con -108 attività e -146.
Il maggior numeri di occupati nell’artigianato veneto si distribuisce nei settori meccanica (49.969 addetti), edilizia (77.784), alimentare (28.309), benessere (26556) e moda (23.231 addetti).
Donne, giovani e stranieri. Se le imprese censite in Veneto a dicembre 2024 sono quasi 120.000 si contano 20.332 imprese a conduzione femminile ,pari al 17% del totale delle imprese artigiane ed al 20,1 % del totale imprese a conduzione femminile, 10.586 imprese guidate da giovani under 35, pari al 8,7% del totale delle imprese artigiane ed al 31% del totale imprese a conduzione giovanile, e 19.758 imprese a conduzione straniera, il 16,3% del totale delle imprese artigiane e il 36,4% delle imprese a conduzione straniera.
Stipendi più alti. L’ultima edizione del Rapporto ILO (International Labour Organization) pubblicata a marzo 2025 evidenzia che, dopo un calo tra il 2022 e il 2023, il 2024 ha segnato la ripresa delle retribuzioni reali anche in Italia. Sebbene l'incremento non abbia ancora compensato del tutto le perdite causate dall’inflazione, il nostro Paese si distingue per un livello di diseguaglianza salariale tra i più bassi d'Europa: meno dell’1% dei lavoratori dipendenti è classificato come percettore di bassi salari.
Anche i dati Istat confermano il miglioramento: nel 2024, i salari contrattuali in Italia sono cresciuti mediamente del 4%, a fronte di un’inflazione all’1%, con un incremento reale del 3%. Particolarmente significativa la dinamica salariale nell’artigianato: grazie a una stagione intensa di rinnovi contrattuali, gli aumenti retributivi nei vari
comparti hanno oscillato tra il +12% e il +14% rispetto alla precedente tornata. In Veneto le retribuzioni dell’artigianato sono ulteriormente cresciute per effetto degli emolumenti derivanti dai rinnovi contrattuali collettivi territoriali, che hanno determinato un ulteriore aumento medio delle retribuzioni dei lavoratori del nostro comparto di circa il 4%.
Un risultato che il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto, commenta così: "In un contesto globale complesso, la capacità delle nostre imprese di non solo creare occupazione, ma anche di migliorare concretamente il potere d’acquisto dei lavoratori, è motivo di orgoglio. Gli aumenti salariali registrati dimostrano che il modello dell’artigianato veneto – fondato sulla contrattazione, sulla valorizzazione delle competenze e sulla responsabilità sociale – funziona. La crescita non è fatta solo di numeri, ma di persone che crescono con le imprese."
Oggi, in occasione della Festa del Lavoro, Confartigianato Imprese Veneto sottolinea come "la vera forza del lavoro non risieda solo nei numeri dell'occupazione, ma nella capacità quotidiana di generare benessere diffuso e inclusivo, ora il nostro obiettivo sono le imprese under35, dobbiamo conquistare i giovani”.
La bilateralità. Una componente chiave del welfare collettivo garantito dalla contrattazione dell’artigianato delle micro e piccole imprese è rappresentata dalle prestazioni degli enti bilaterali. Da dati forniti da Ebav, l’Ente nel 2023 ha erogato complessivamente a imprese e lavoratori 19.392.970 euro in prestazioni. Edilcassa Veneto nell’ultimo anno edile ha erogato in prestazioni oltre 5.600.000 euro. A questi si aggiungono poi gli 11.260.000 euro liquidati da Sani.in.Veneto.
L’analisi dei dati dell’edizione 2024 del Rapporto Welfare PMI relativo al Veneto documenta anche la crescita dell’offerta di prestazioni del welfare aziendale nelle piccole imprese venete. Tra le imprese venete con meno di 50 addetti il 31,6% raggiungono un livello di welfare elevato, e tra quelle
con meno di 10 addetti il 12,1%. In particolare, nel 2024 il 26,3% delle imprese artigiane si colloca su livello elevato di welfare.