Economia di Redazione , 21/02/2025 13:42

Il Veneto perde 900 lavoratori dipendenti ad inizio 2025. Tutti i dati

Bussola, mercato lavoro gennaio 2025
Bussola, mercato lavoro gennaio 2025

Il 2025 si apre con un bilancio occupazionale negativo per il mercato del lavoro veneto, con 900 posti di lavoro dipendente in meno nel mese di gennaio, a fronte dei +700 registrati lo scorso anno. A determinare il rallentamento rispetto al 2024 - secondo i periodico report di Veneto Lavoro - concorre soprattutto l'aumento delle conclusioni contrattuali (+3%), a fronte di una sostanziale stabilità delle assunzioni (+0,1%). Il risultato è frutto di una tendenza alla stabilizzazione del mercato del lavoro, come dimostra l'aumento delle posizioni a tempo indeterminato, cresciute di 6.800 unità nel mese per effetto delle trasformazioni contrattuali. I contratti a tempo determinato diminuiscono invece di 7.800 unità e quelli in apprendistato rimangono sostanzialmente invariati, confermando la tendenza osservata nell'ultimo biennio di una progressiva contrazione di questa tipologia contrattuale. 
Il volume complessivo delle assunzioni (58.600) si conferma sugli stessi livelli dello scorso anno, con un incremento più marcato per gli uomini (+3%) rispetto alle donne (-5%) e per gli stranieri (+6%) rispetto ai lavoratori di cittadinanza italiana (+3%). Tra le cause di cessazione, aumentano quelle per fine termine (+8%), specie in agricoltura e nel turismo, e i licenziamenti economici individuali (+7%), soprattutto in alcune aziende del made in italy, a conferma delle difficoltà che ancora interessano il settore. In diminuzione invece le dimissioni (-6%) e i licenziamenti collettivi (-11%).

IL COMMENTO DELL'ASSESSORE “Questi dati sembrano indicare una riduzione della mobilità nel mercato del lavoro veneto – dichiara l’assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan – una tendenza che potrebbe essere determinata dal protrarsi del periodo di incertezza economica, ma anche da una progressiva saturazione dei livelli occupazionali. Non a caso, si registra un aumento delle trasformazioni dei contratti a tempo indeterminato, mentre si contrae il lavoro a termine. Inoltre, tra le cause di cessazione, risultano in crescita le scadenze contrattuali a termine, mentre calano le dimissioni volontarie”.

Sul fronte settoriale, il comparto metalmeccanico mostra segnali positivi, dopo un lungo periodo di rallentamento. Tuttavia, l’assessore Mantovan invita alla cautela: “Dovremo attendere i prossimi mesi per capire se si tratta di una reale inversione di tendenza o di una semplice stabilizzazione, magari limitata a un numero ristretto di aziende. Permangono invece difficoltà in alcuni comparti storici del Made in Italy, come il tessile-abbigliamento e l’industria delle calzature, dove la dinamica occupazionale continua a essere negativa. La Regione del Veneto è costantemente impegnata nel monitoraggio del mercato del lavoro e nella definizione di politiche attive capaci di rispondere con efficacia alle sfide economiche in corso – conclude Mantovan –. Continueremo a lavorare per sostenere le imprese e i lavoratori, promuovendo strumenti che incentivino l’occupazione stabile e di qualità”.