Economia di Redazione , 22/07/2022 6:26

Confapi Padova prepara le imprese alle nuove sfide della transizione digitale

Convegno Confapi
Convegno Confapi

Se 6 grandi aziende su 10 grandi hanno avviato almeno un progetto di Intelligenza artificiale, tra le PMI (piccole-medie imprese) il numero scende drasticamente: sono appena il 6% quelle preparate ad affrontare questa ulteriore sfida imposta dalla transizione digitale. 
Sono statistiche dell’Osservatore Artificial Intelligence del Politecnico di Milano. 
E proprio a partire da questo rilievo Confapi Padova ha cercato di tracciare gli scenari tecnologici e sociali che definiranno il prossimo quadro competitivo e organizzativo delle imprese. Lo ha fatto nel corso dell’incontro “Intelligenza artificiale & PMI, le nuove sfide della transizione digitale”, ospitato nella nuova sede dell’Associazione di via Salboro, nel corso del quale è stato firmato un protocollo di collaborazione con l’Istituto EuropIA, mirato alla diffusione della cultura dell’intelligenza artificiale come leva competitiva per le PMI. «Questo incontro è un punto radiante del futuro della nostra organizzazione e, con un po’ di fortuna, confidiamo anche per molte industrie del nostro territorio. 
“Lo è perché vogliamo occuparci del 94% di PMI che ancora non sfrutta il potenziale dell’IA - ha sottolineato il direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio - Proveremo a farlo, collaborando con EuropIA, il più importante think thank in questo campo; lanciando il primo percorso 2022/2023 della business school Spada Confapi, ovvero Management dell’intelligenza artificiale nelle PMI, iniziativa, come da consolidata tradizione, interamente gratuita per gli imprenditori e manager associati, al via dal 29 settembre; e avviando i lavori per costruire “Unimatica Padova-Imprese informatiche e PMI innovative di Confapi”, categoria che vuole raccogliere le aziende del settore informatico e le startup innovative". Numerosi gli ospiti di altissimo profilo intervenuti. In primis Marco Landi, presidente di Institut EuropIA, e già presidente della Apple a Cupertino: “Sia i Gafam americani (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft, ndr), che i Bat cinesi (Baidu, Alibaba e Tencent, ndr), sono diventati colossi sfruttando queste tecnologie e stanno avendo performance in Borsa eccezionali. In Europa, purtroppo, non c’è ancora una compagnia a quel livello e ciò comporta grossi problemi perché si tratta di un insieme di tecnologie che deve essere sviluppato e per riuscirci servono investimenti - ha ricordato Landi - Ma la questione non si riduce a questo: manca anche la capacità di supportare le startup, condividendo con loro una visione comune sul tema dell’IA. Ed è fondamentale preparare i giovani, fin dalle scuole medie, sui temi delle nuove tecnologie, e quindi anche dell’intelligenza artificiale. Pedagog-IA è il termine chiave, inteso come la capacità di trasmettere il potenziale dell'intelligenza artificiale a loro come ai manager, di oggi e di domani. Le aziende devono capire che hanno in mano un tesoro: i loro dati. Grazie ai sistemi di intelligenza artificiale, come la business intelligence, è possibile raccogliere dati strutturati e non strutturati e organizzarli in modo da poterli analizzare per prendere decisioni di business dettagliate e specifiche". 
Il professor Mauro Conti si è focalizzato sulla questione della sicurezza informatica e ha aperto il suo intervento ricordando come solo pochi giorni fa «abbiamo laureato all’Università di Padova i primi quattro studenti nel corso di laurea magistrale in Cybersecurity, uno dei pochi corsi sulla sicurezza informatica in Italia. Si tratta di un tipo di figura che manca: nel mondo sono almeno 4 milioni i professionisti del settore che serviranno e vanno formati. "Nel nostro Paese ogni giorno ci sono attacchi per controllare informazioni, sistemi, impianti industriali e dati custoditi dalle amministrazioni pubbliche. La mancanza di un sistema di controllo crea seri problemisia alle aziende che alle pubbliche amministrazioni, che perdono opportunità di sviluppo e di business. E il lavoro che le imprese devono fare è proprio quello di capire nello specifico e nel concreto le misure da mettere in campo per ridurre quanto più possibile i rischi che corre la propria azienda".