Cronaca di Redazione , 03/11/2025 13:26

PADOVA | "Liberato" lo studentato Meneghetti: "Diritto allo studio sia accessibile e garantito"

Liberato lo studentato Meneghetti
Liberato lo studentato Meneghetti

Il Collettivo Spina rivendica la liberazione dello studentato Meneghetti, in via S.Eufemia a Padova: oltre 80 posti letto per gli universitari previsti dal 2027. L'azione è stata rivendicata con un comunicato. "Oggi come studentə dell’Universita di Padova, abbiamo deciso di liberare uno spazio chiuso da più di dieci anni per restituirlo alla comunità accademica e renderlo parte attiva della vita politica dell’Università. “Le nostre parole d'ordine sono chiare e parlano al Governo, alla Regione e all’Università: basta soldi alle armi e più soldi all’istruzione, diritto allo studio accessibile e garantito, il sapere dev’essere libero e critico. Per questo da oggi invitiamo tutti coloro che fanno parte del nostro Ateneo ad attraversare questo spazio, a costruirlo assieme e renderlo un luogo di immaginazione e organizzazione. Invitiamo anche la governance di Unipd ad un confronto alla pari sui problemi e i bisogni del nostro Ateneo per costruire un’alternativa che parta da chi l’università la vive tutti i giorni. Lo Studentato Meneghetti liberato, in via Sant’Eufemia 2A, mira ad essere lo spazio di cui abbiamo bisogno per iniziare a costruire l’università che vogliamo”.

DIRITTO ALLO STUDIO "In un’accademia in cui il profitto e le relazioni con le aziende vengono messe al centro, in cui i bisogni primari dellə studentə sono messi a tacere, in cui il diritto allo studio smette di essere un orizzonte da perseguire, è
essenziale recuperare tutto lo spazio possibile per ridare vita ad un’ università libera, critica e indipendente dalle politiche di questo Governo. Da tempo ormai lə studentə notano le straripanti mancanze di questa università, nonostante una delle priorità dell’ateneo sia quella di continuare ad attirare matricole. Mancano spazi di ogni tipo: dalle aule studio, alle mense, dai posti a sedere nelle facoltà, a luoghi di aggregazione e socialità che non presuppongano il consumo, dagli sportelli anti molestie, alle biblioteche. Mancano tutele e condizioni di lavoro adeguate per  ricercatorə-dottorandə, che vivono la costante pressione del precariato, mancano contratti degni per lə lavoratorə estrenalizzatə. Manca di tutto e la situazione continua a peggiorare. Rispetto a questa università, noi ne proponiamo una che si prenda cura delle persone che l’attraversano. Abbiamo bisogno di spazi in cui studiare e vivere, abbiamo bisogno di poterci radicare in questa città, abbiamo bisogno di poter studiare senza dover aprire un mutuo, abbiamo bisogno di poter fare affidamento a istituzioni come ESU, che invece che offrire posti letto a prezzi calmierati e borse di studio, promuove la costruzione di 15 studentati privati. Abbiamo bisogno di riportare un pensiero critico, libero e politico all’interno delle nostre aule. Abbiamo bisogno di queste e tante altre cose. Non abbiamo la pretesa di colmare tutte queste mancanze, eppure la liberazione di questo studentato, di proprietà di unipd ed in gestione ad ESU, lasciato in stato di abbandono per oltre dieci anni, è un primo passo per la riappropriazione dei diritti che ci spettano. Per riempirlo di vita, di persone, di valori che ripensino la
nostra quotidianità universitaria e mettano al centro i veri bisogni di chi cammina per i corridoi delle facoltà".