Cronaca di Redazione , 06/10/2025 13:22

Reati su minori in Veneto: 585 nel 2024, +5% in un anno. Il 69% delle vittime è femmina

Una bambina
Una bambina

Sono stati 585 i reati a danno di minori commessi nel 2024 in Veneto, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Un andamento leggermente superiore a quello nazionale, che, con 7.204 reati a danno di minori, segna un aumento annuale del 4%.
Anche in Veneto, come a livello nazionale, le vittime sono in prevalenza di genere femminile, pari al 69% del totale. La prevalenza femminile è particolarmente evidente nei reati a sfondo sessuale: 92% negli atti sessuali con minorenne, 90% nella violenza sessuale e nella violenza sessuale aggravata, 80% nella detenzione di materiale pornografico e nella pornografia minorile.
I maltrattamenti in famiglia sono la fattispecie di reato con più casi: 262 nel 2024, in aumento del 31% rispetto all’anno precedente. Infine, si segnala un aumento dei casi di omicidio volontario consumato: nel 2024 sono passati da 1 a 3, con un aumento del 200%.

I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nella Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri – alla presenza del Ministro per lo sport e i giovani on. Andrea Abodi e del Direttore del Servizio Analisi Criminale Antonio Basilicata – in occasione della presentazione del Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2025 e in vista della Giornata internazionale delle bambine (11 ottobre).

I DATI NAZIONALI Sono stati 7.204 i reati a danno di minori in Italia nel 2024. Per la prima volta è stata superata la cifra record di 7.000 reati. Si contano 252 casi in più dell’anno precedente, ciò si traduce in una crescita del 4%; su base decennale, invece, l’aumento è molto più marcato, +35%. A colpire è l’aumento dei reati connessi al digitale: pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Rispettivamente aumentano su base annua del 63% e del 36% segno che la rete è sempre più un luogo a rischio per i più giovani.

DIFFERENZE DI GENERE Le bambine e le ragazze si confermano come le più colpite dai reati a danno di minori. Nel 2024 rappresentano, infatti, il 63% delle vittime, con un aumento sia in termini assoluti sia in termini relativi (nel 2023 erano il 61% delle vittime, su un totale di 6.952). È nei reati a sfondo sessuale che la sproporzione si fa sentire in maniera più evidente, con punte dell’88% di vittime femminili per il reato di violenza sessuale, dell’86% per la violenza sessuale aggravata e dell’85% per gli atti sessuali con minorenni. Da segnalare che, nel 2024, per la prima volta, i casi di violenza sessuale non aumentano (il numero assoluto, 912, è identico a quello del 2023), ma tale fattispecie di reato rimane, tra quelli a sfondo sessuale, quello con più casi. Le violenze sessuali aggravate vedono, invece, un leggerissimo aumento sull’anno precedente, del’1%, ma che diventa del 75% se si confronta con il dato di dieci anni prima. Gli atti sessuali con minorenne, invece, segnano un aumento del 15% su base annua.
Anche nei reati ascrivibili al digitale è netta la prevalenza di vittime femminili: 86% nella detenzione di materiale pedopornografico e 74% nella pornografia minorile.
Tra i reati a sfondo sessuale, l’unico che, per la prima volta, presenta una parità di genere tra le vittime è quello di prostituzione minorile, che vede anche un calo sia a livello annuo (-7%) sia a livello decennale (-64%).

IL PERICOLO È PIÙ SPESSO IN FAMIGLIA I reati più frequenti rimangono quelli che avvengono all’interno del nucleo familiare. I maltrattamenti in famiglia rappresentano, infatti, la fattispecie di reato con più casi e nel 2024 sono arrivati a sfiorare quota 3.000 vittime: per la precisione sono stati 2.975, con un aumento del 5% su base annua e una crescita monstre del 101% (un raddoppio), su base decennale. Anche qui c’è una leggera prevalenza di vittime femminili (il 53%). Ai casi di maltrattamenti in famiglia vanno aggiunti altri tre reati che possono essere riconducibili anche alla sfera famigliare: le violazioni degli obblighi di assistenza famigliare, l’abuso dei mezzi di correzione e disciplina e l’abbandono di minore. Con, rispettivamente, 479 e 345 casi, le prime due fattispecie di reato sono in diminuzione rispetto all’anno precedente, il primo del -9% e il secondo del -1%. L’abbandono di minore aumenta, invece, in un anno, del 2%, arrivando a un numero assoluto di 577 casi. A differenza dei maltrattamenti in famiglia, in queste tre tipologie di reati le vittime sono in prevalenza maschi: il 55% nelle violazioni degli obblighi di assistenza famigliare e nell’abbandono di minore e il 61% nei casi di abuso dei mezzi di correzione e disciplina.

CRESCONO INASPETTATAMENTE GLI OMICIDI DI MINORI Infine, da segnalare, per il 2024, è l’inconsueto balzo degli omicidi volontari consumati. Dopo anni di costante diminuzione dei casi, coerentemente con il calo generale degli omicidi nel nostro Paese, nel 2024 si arriva a 21 casi, con un aumento del 75%. Nonostante numeri assoluti molto più bassi delle altre fattispecie di reati, è un dato che desta molta apprensione. L’omicidio volontario è, inoltre, uno dei reati che ha una componente con netta prevalenza maschile con il 76% dei casi che ha come vittime bambini e ragazzi.

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