Cronaca di Redazione , 07/09/2025 6:59

Zaia: "Pugno di ferro contro i 'pickpocket', è ora di smetterla"

Calle ‘pickpocket’
Calle 'pickpocket'

"Pugno di ferro" contro i borseggiatori. Torna a chiederlo il presidente del Veneto Luca Zaia, qualche giorno dopo la sua proposta di far comprare agli enti locali i braccialetti elettronici per i recidivi. "Visto e considerato che noi non ci vogliamo omologare al fatto che avere i borseggiatori sia una cosa normale, che sia segno dei tempi, non vogliamo neanche omologarci al fatto di definirli microcriminali o parlare di microcriminalità", afferma Zaia.
Oltre ai braccialetti, Zaia chiede un inasprimento delle pene e il Daspo dalle zone ad alta affluenza. E torna a commentare anche il caso delle denunce, da parte dei borseggiatori, ai residenti che li filmano: "Trovo assolutamente paradossale che ci sia qualcuno che si pone il problema di rispettare la privacy di questi borseggiatori dicendo ai cittadini non filmarli - afferma -. Se questo è un reato o se rischia di diventare un reato, il Parlamento provveda subito a fare in modo che i cittadini possono filmare i borseggiatori e denunciarli".

E conclude: “Venezia non può essere raccontata come un luogo pericoloso e il Veneto non può tollerare atteggiamenti di impunità ormai diventati cronici. Stanno fronteggiando una situazione che definire emergenza è poco: non siamo davanti a microcriminalità, ma a vere e proprie organizzazioni ben strutturate, in grado di incassare fino a 2-3 mila euro al giorno. É ora di smetterla. Ecco perché ho proposto l'introduzione del braccialetto elettronico per i borseggiatori recidivi, e se necessario siamo anche disposti a finanziare l'acquisto di tali dispositivi, perché la sicurezza dei cittadini e dei turisti viene prima di tutto”.