Il 14 giugno del 2017, il terribile incendio. Le fiamme avvolsero la Grenfell Tower e, imprigionate nel rogo, trovarono la morte 72 persone, tra cui la padovana Gloria Trevisan, 26 anni, di Camposampiero, e il fidanzato Marco Gottardi, 27enne, di San Stino di Livenza. 8 anni dopo è tutto pronto per l’abbattimento di quel che resta del grattacielo di edilizia popolare di Londra che si trova ai margini del quartiere del lusso di Chelsea. 

L’epilogo è stato deciso non senza controversie dal governo laburista di Keir Starmer nel febbraio scorso ed è destinato a compiersi nel giro di due anni. Il progetto di abbattimento dello scheletro della Grenfell Tower è stato giustificato a suo tempo per ragioni di sicurezza, a conclusione di consultazioni e dibattiti molto contrastati tra l’esecutivo e i rappresentanti delle vittime e degli abitanti della zona. Accese le proteste da parte della più grande delle associazioni dei sopravvissuti e dei familiari degli inquilini morti nel rogo che erano favorevoli, in maggioranza, a una ristrutturazione ex novo della torre con criteri decisamente diversi rispetto alla gestione speculativa al risparmio che fu, di fatto, la causa dell’incendio: all’epoca si parlò di una tragedia annunciata soprattutto perché, all’esterno del grattacielo, erano stati installati dei pannelli decorativi a basso costo rivelatisi poi incendiabili. 

I rappresentanti delle vittime chiedevano che l’intervento sulla torre fosse di trasformazione dello scheletro in un memoriale per non dimenticare le tante vite spezzate in quel tragico giorno e soprattutto le responsabilità attribuite sia alle negligenze delle autorità politiche e amministrative e dei servizi di soccorso, sia all'incuria delle aziende private subentrate gradualmente nella gestione della struttura.

Nel VIDEO il servizio curato per il TgPadova