Cronaca di CDM , 24/08/2025 6:28

POPOV | Dal gelo della guerra alla luce del Castellani: l'attaccante che ha steso il Padova

Bogdan Popov (foto account social Empoli FC)
Bogdan Popov (foto account social Empoli FC)

Ha scaraventato dentro il primo pallone da due passi, con tutta la forza che aveva. Il secondo lo ha fatto girare con un colpo di testa acrobatico dai 15 metri, infilando l’angolino. Popov, nella doppietta che ha abbattuto il Padova al Castellani (QUI LA SINTESI DEL MATCH) ci ha messo tecnica e tutta la voglia di affermarsi nel grande calcio. Un debutto da favola, quello dell’attaccante ucraino classe 2007. Perché dietro i suoi gol c’è una storia che pesa più di un esordio. Bogdan Popov, nato a Nyzyn, in Ucraina ha vissuto in prima persona i dolori della guerra. E ora cerca nel calcio riscatto, affermazione e un aiuto per ricongiungersi con la sua famiglia. 

La carriera di Popov prende forma in Italia a partire dal 2022, quando per ragioni di sicurezza fu costretto a lasciare l’Ucraina. Cresciuto nel vivaio della Dinamo Kiev e in quel periodo in Polonia nelle giovanili del Górnik Zabrze, visse i giorni dell’invasione russa lontano dalla sua famiglia, rimasta a casa. A causa del lavoro strategico della madre nell’ambito bellico, Bogdan dovette separarsi dai suoi cari e trovare rifugio in una casa famiglia della provincia di Massa Carrara.
Venne presto notato, e ingaggiato (soffiandolo alla Fiorentina) dagli scout dell'Empoli: prima punta tecnica, alto 193 cm, abile a leggere gli spazi, Popov in due anni è riuscito ad affermarsi in Primavera segnando 10 reti. Ora si è preso la ribalta della prima squadra. Pagliuca lo ha portato in ritiro, fatto esordire in Coppa Italia e non ha avuto dubbi al 28' di Empoli-Padova: fuori Shpendi per infortunio, dentro lui per ritrovare il vantaggio. Ci ha messo poco più di un quarto d'ora per trovare il suo primo gol tra i pro. E un quarto d'ora dopo l'inizio della ripresa ha fatto quello che ha chiuso il match. 

Bogdan Popov, 18 anni compiuti lo scorso aprile, sogna di avere presto la sua famiglia accanto. Nel 2024 il presidente Fabrizio Corsi gli ha regalato un abbraccio: madre, fratello e sorella finalmente accanto per qualche giorno. La prossima volta, sperano, sarà per sempre. Il futuro dirà fin dove l'attaccante Popov, magari con la sua famiglia vicino, potrà arrivare. Ma una certezza c’è già: dalle macerie della guerra è nato un attaccante che al Castellani ha trovato la sua prima, vera consacrazione.