Cronaca di Redazione , 19/07/2025 8:52

Affitti brevi, il caso Sirmione fa scuola. Ascom Padova: "Serve agire subito anche qui"

Affitti brevi
Affitti brevi

La recente sentenza del TAR Lombardia che ha confermato la validità del regolamento sugli affitti brevi del Comune di Sirmione riaccende il dibattito anche in Veneto. "Padova deve muoversi prima che la situazione sfugga di mano", avverte Silvia Dell’Uomo, vicepresidente vicario di Ascom Padova e presidente degli agenti immobiliari.

A Sirmione, il regolamento comunale – in vigore dal 2022 – prevede requisiti stringenti per gli alloggi turistici: impianti a norma, posto auto nelle vicinanze, almeno una stanza su quattro accessibile alle persone con disabilità. Un modello che, secondo Dell’Uomo, potrebbe fare da apripista anche per altre città medio-grandi.

Padova non è ancora ai livelli di Venezia o Firenze in termini di overtourism, ma i segnali sono chiari: già oltre 3.000 le unità dedicate agli affitti brevi nella provincia, con circa 7.000 posti letto. “Il mercato dell’affitto tradizionale è in forte sofferenza. Non è solo una questione di prezzi: manca proprio l’offerta. Per un annuncio in periferia abbiamo ricevuto centinaia di chiamate in poche ore”, racconta Dell’Uomo.

Secondo la vicepresidente di Ascom, il problema non è nei piccoli proprietari: "Con tempi lunghi per recuperare gli immobili in caso di morosità e guadagni più sicuri dagli affitti brevi, è comprensibile la loro scelta. Ma così Padova rischia di perdere residenti, studenti e negozi di prossimità: l’identità urbana stessa è in pericolo".

Dell’Uomo propone quindi un blocco temporaneo alle nuove autorizzazioni per affitti brevi, da discutere con l’amministrazione comunale e i Comuni limitrofi: "Serve una regolamentazione equilibrata, non una crociata. L’esempio di Sirmione dimostra che è possibile tutelare sia il turismo sia la qualità della vita".