WEST NILE | Grave uomo di 54 anni di Monselice, task force per monitoraggio donazioni sangue

Primo caso di West Nile a Monselice: un uomo di 54 anni è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Madre Teresa. La diagnosi è arrivata dopo giorni di febbre e crisi neurologiche. I familiari sospettano il contagio via zanzare in acque stagnanti vicino casa. I Residenti chiedono la disinfestazione in fossi e scoli.
In seguito alla recente segnalazione di alcuni casi di infezione da West Nile Virus in diverse aree del territorio nazionale, la Regione del Veneto ha attivato tempestivamente le misure di prevenzione previste dal protocollo sanitario. Grazie all’attività di sorveglianza entomologica condotta dal Servizio Zooprofilattico regionale, la presenza del virus è stata rilevata in alcuni campioni di zanzare, principali vettori del contagio. Sulla base di questi dati, il Coordinamento Regionale per le Attività Trasfusionali (CRTAT) ha allertato i Dipartimenti Trasfusionali del Veneto con comunicazione ufficiale del 24 giugno 2025.
A partire dal giorno successivo, 25 giugno, è stato attivato lo screening mediante test NAT (Nucleic Acid Amplification Test) su tutte le unità di sangue donate nella regione. Il test, in grado di rilevare la presenza del virus West Nile, sarà adottato per tutta la stagione estiva, in concomitanza con la maggiore circolazione dei vettori.
Il Centro Nazionale Sangue continua intanto a monitorare l’evoluzione del fenomeno a livello nazionale, trasmettendo ai coordinamenti regionali aggiornamenti, raccomandazioni e misure di contenimento da applicare nei territori coinvolti.
«Il sistema di sorveglianza attiva – sottolinea la Regione – ha dimostrato ancora una volta la sua efficacia, consentendo di reagire con prontezza alla minaccia sanitaria e di mantenere costante la raccolta di sangue, garantendo l’autosufficienza regionale degli emocomponenti anche in un contesto epidemiologico complesso». La popolazione è invitata a proseguire con le donazioni di sangue in totale sicurezza, contribuendo così al buon funzionamento del sistema sanitario e alla tutela dei pazienti più fragili.