Cronaca di Redazione , 26/07/2025 11:41

VIDEO | Palloncini bianchi e blu (suoi colori preferiti) per dire addio a "Banda"

TPD-S FUNERALE ALESSANDRO BANDARIN TROI

Il momento del dolore. Il lancio dei palloncini, bianchi e blu, suoi colori preferiti, con le frasi scritte in ricordo del “Banda”. La chiesa della Madonna Incoronata, alla Sacra Famiglia, gremita per l’ultimo saluto ad Alessandro Bandarin Troi, il 17enne padovano morto in seguito alla caduta da un terrazzo a Corfù, dove era in vacanza con gli amici. Il tenero e commovente abbraccio della madre al sacerdote che celebra messa. Le nuvole in cielo, lasciano uno spazio di luce, ad accogliere i palloncini ad abbracciare il ricordo. Il silenzio assordante interrotto solo dal pianto degli amici di scuola del liceo Tito Livio, degli ex compagni della canottieri. Lacrime che suonano come lame che si incrociano. Segni indelebili sul viso di chi lo amava. Ale, banda, un ragazzo ben voluto da tutti, educato, amante della vita: così lo descrive Don Gian Romano Gnesotto. “La vita non è tolta ma trasformata. - dice il sacerdote durante l’omelia - Bisogna avere Fiducia nel Signore. La Fede non riempie il vuoto fisico, ma ci dà risposte per sentirlo vicino. Alessandro è Un ponte verso un’altra vita con il Signore. Era pieno di interessi, con la mente aperta alla conoscenza. Tutto questo non è perduto se crediamo in Dio. Ex canottiere, lo pensiamo a vogare in una seconda navigazione. Affidiamo Ale alla Madonna Incoronata, regina dei cieli. Alle mani eterne di Maria, che lo accompagni nella sua nuova abitazione. In chiesa il padre di Alessandro, Emiliano, e la mamma, l’avvocato Silvia Fedon. Ale lascia anche la sorella Maria. A dare l’ultimo saluto a Banda anche il campione olimpico Rossano Galtarossa, l’assessore alla scuola del comune di Padova Cristina Piva, il preside del Liceo Tito Livio, la sindaco di Monselice Giorgia Bedin, e molte altre figure note della città e della provincia. E poi centinaia di persone: per far spazio a tutte è stata aperta una sala adiacente alla chiesa con un maxischermo. Alla fine della cerimonia, come detto, il silenzio, e mentre i palloncini salgono in cielo, si lascia andare la mano di Alessandro, a cui tutti si sono aggrappati fino a quando la luce della speranza si è spenta per sempre. Alessandro, 17 anni, è con Dio, padre di Gesù, dice il Sacerdote in Chiesa. Nel cuore degli amici, straziato dal dolore, un peso difficile da sopportare. Nella mente un vuoto difficile da colmare.