Economia di Redazione , 16/07/2025 8:31

PADOVA | Da luglio a settembre 23.360 i posti messi a disposizione da 24.240 imprese: la ricerca

Lavoro
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Dopo il modesto arretramento di giugno ritornano su livelli di eccellenza le opportunità di lavoro in provincia di Padova. Contro le 19.930 unità del trimestre giugno - agosto che diventavano 7.180 per il solo mese di giugno, il trimestre luglio - settembre segna un avanzamento di oltre 3mila unità: 23.360 sono infatti le opportunità con un dato decisamente interessante anche per il solo mese di luglio che si attesta a quota 7.390. I dati, come di consueto, sono quelli messi a disposizione da Unioncamere - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior che, in tutto il Paese, intervista periodicamente dal 2017 oltre centomila imprese con dipendenti sia del settore industriale che dei servizi e ne scatta la fotografia del momento. 

E la fotografia che ne risulta conferma per Padova una verità inconfutabile: è il terziario che alimenta l'occupazione in un contesto di 24.240 imprese con dipendenti che occupano un complessivo di 267.150 lavoratori e che in misura del 16,2% prevedono entrate nel mese/trimestre. "E' talmente evidente lo "sbilanciamento" nei confronti dei servizi che la definizione "città e provincia del terziario" calza perfettamente - commenta il presidente dell'Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin - Anche nel periodo analizzato, il 65% delle entrate previste si concentrerà nel comparto dei servizi e una percentuale che in questa rilevazione arriva fino al 66,4% sarà concentrata nelle imprese con meno di 50 dipendenti". “Il terziario - continua Bertin - si conferma come il settore a più alto assorbimento di manodopera ed è evidente che è il terziario di mercato, ovvero commercio, turismo e servizi, quello che offre maggiori opportunità". Ai 31,7 punti percentuali che portano in dote i servizi veri e propri, si aggiunge la percentuale del 18,4% del commercio e il 14,9% del turismo. Il raffronto con gli altri comparti è presto fatto: la manifattura vale il 22,5% mentre le costruzioni sono attestate al 9,8%. Il residuo 2,7 è appannaggio del comparto primario. Interessante, all'interno dei servizi, la suddivisione tra i diversi sub-settori. Con il loro 7,6% sono i servizi alle persone quelli che richiedono maggiori risorse umane, seguiti ad un'incollatura dai trasporti e dalla logistica (7,5%), mentre i servizi avanzati segnano un 5,2% e i servizi operativi si piazzano un po' dietro col 4,9%. Informatica e servizi finanziari pesano per il 2,8%. “Dovremmo essere soddisfatti - continua Bertin - nel vedere che sono le attività di ristorazione quelle che nel mese di luglio necessitano di 890 figure professionali e le attività di vendita ne reclamano 540. Si tratta dei due dati più rilevanti in assoluto ma questo non ci rallegra affatto perchè questi posti rischiano di andare deserti. 
Ecco pertanto che alla soddisfazione dobbiamo sostituire la preoccupazione: è pacifico che se mancano le figure professionali richieste è difficile poter assumere e, di conseguenza, diventa impossibile per le imprese non solo programmare il futuro ma gestire anche il corrente. Il risultato credo non sfugga a nessuno: se le imprese non sono in grado di assumere non sono nemmeno in grado di programmare né il quotidiano né gli investimenti per il futuro e mentre le imprese di maggiori dimensioni in qualche misura sono in grado di superare il guado, sono i piccoli che rischiano seriamente di annegare e di dover issare bandiera bianca in segno di resa".
“Da qui a 5/10 anni – conclude Bertin – se non si interverrà con una politica demografica degna di questo nome e se non si attueranno politiche per un'immigrazione governata, sarà sempre più difficile trovare lavoratori, ma non sarà facile nemmeno trovare chi è disposto a fare l’imprenditore. Purtroppo l'impresa sconta una narrazione non sempre felice nonostante anche solo questi numeri dimostrino quanto l'impresa sia decisiva per le nostre comunità". Il "messaggio in bottiglia" del presidente è lanciato. Resta da vedere se c'è qualcuno disposto a raccogliere la bottiglia e, dopo aver letto il contenuto, agire di conseguenza.