Tram, Ascom Padova: Caos Ponte di Brenta? Non siamo stati consultati

“Evidentemente bisogna che l’Ascom riponga talvolta il fioretto per sguainare la sciabola. Lo aveva fatto in occasione della chiusura del cavalcavia Borgomagno, che da “drammaticamente pericolante” dopo la nostra manifestazione è diventato miracolosamente praticabile; lo ha fatto la settimana scorsa convocando i commercianti di Ponte di Brenta arrabbiati per i cantieri del tram e per l’isolamento, di fatto, del quartiere e che invece, grazie al nostro intervento, potranno godere della strada finalmente riaperta”. Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Ascom Padova, in Borgomagno e a Ponte di Brenta ci ha messo la faccia e, ovviamente, è soddisfatto per il risultato raggiunto. “Se posso dire: soddisfatto al 100% per i colleghi di Ponte di Brenta che vedono riconosciute le loro rimostranze; per contro arrabbiato al mille per cento per come si sta procedendo visto che, a conti fatti, si sarebbero potuti evitare tanti danni se solo la collaborazione con gli operatori economici non fosse arrivata ai tempi supplementari”. Resta un doppio rammarico: quello di riscontrare che valutazioni più attente permettono soluzioni più efficaci e quello di non vedere nelle associazioni di categoria un veicolo importante per evitare guai a monte e proteste a valle. “Io resto convinto – continua Bertin – che i problemi che stiamo riscontrando da quando sono stati aperti i cantieri del tram si sarebbero potuti mitigare se solo fossimo stati consultati considerato che noi abbiamo il polso della situazione grazie ad un rapporto costante con i nostri associati. A Ponte di Brenta questo schema si è riproposto: decisioni dell’amministrazione non concordate, forte preoccupazione degli operatori locali, chiamata in Ascom per denunciare le criticità, mobilitazione dell’Associazione e risposta, finalmente, del Comune. Dispiace che questo succeda anche perché, per contro, possiamo contare su un rapporto consolidato con l’assessorato al commercio, col quale non mancano le interlocuzioni, magari dialettiche ma mai preconcette. Purtroppo non possiamo dire che questo avvenga in altri ambiti!” Dunque per le attività di Ponte di Brenta si apre uno spiraglio anche se, ovviamente, il monitoraggio continua. “Anche perché – conclude il presidente – resta pur sempre da verificare come i
lavori procederanno e, soprattutto, se il termine dei lavori, fissato alla ripresa delle scuole, verrà rispettato. Di una cosa siamo certi: i colleghi sanno che, se le cose non dovessero andare per il verso giusto, siamo prontissimi ad altre iniziative”.