DRAMMA A CORFU' | 17enne padovano gravissimo: la caduta, l'ambulanza in ritardo e lo shock

Il dramma si è consumato nella tarda serata di giovedì 10 luglio, a poche ore dal rientro in Italia. Secondo le testimonianze raccolte dalle autorità locali, il giovane si sarebbe sporto dal balcone del loro appartamento per salutare alcune ragazze conosciute durante il soggiorno e alloggiate al piano superiore. Ma in un attimo di distrazione e senza che nessuno riuscisse a fermarlo, avrebbe perso l’equilibrio, precipitando nel vuoto e battendo violentemente la testa sullo spigolo di un muretto.
La scena che si sono trovati davanti gli amici, corsi subito in suo soccorso dopo aver sentito il tonfo, è stata terribile. Il 17enne giaceva privo di sensi, in una pozza di sangue. I primi soccorsi sono stati prestati dagli stessi ragazzi, che hanno dimostrato sangue freddo e lucidità, mentre l’ambulanza — chiamata immediatamente — ha impiegato oltre 30 minuti per raggiungere il residence. Il giovane è stato poi trasportato d’urgenza in ospedale, dove i medici hanno riscontrato una gravissima emorragia cerebrale, sia extracranica che intracranica.
Gli esami tossicologici hanno escluso l’uso di alcol o sostanze stupefacenti. Anche le autorità greche, che hanno sentito tutti i presenti per ricostruire l’accaduto, hanno confermato che si è trattato di un tragico incidente.
A Corfù sono arrivati i genitori del ragazzo, immediatamente partiti da Padova nonostante le difficoltà logistiche. Le TAC effettuate in Grecia sono state trasmesse agli specialisti italiani, primi fra tutti quelli dell’Azienda Ospedaliera patavina, ma il quadro clinico resta critico e le speranze sono appese a un filo.
Intanto, a Padova, i compagni del liceale — rientrati sotto shock — vivono ore di angoscia e silenzio. Sono rimasti chiusi in casa, stretti nel dolore e nell’amicizia che li lega. Nelle ultime 72 ore sono usciti soltanto per partecipare a una veglia di preghiera nella chiesa di San Nicolò, dove insieme a loro c’era anche il preside Luca Piccolo, che ha espresso vicinanza alla famiglia e al gruppo di studenti.
“Un ragazzo simpatico, educato, pieno di vita — lo descrivono gli amici — sempre pronto a scherzare, a regalare un sorriso. Il classico bravo ragazzo.”
Il gruppo, affiatato e maturo, aveva affrontato con gioia ed entusiasmo la loro prima vacanza della vita. Ma a poche ore dal ritorno, quella che doveva essere un’esperienza indimenticabile si è spezzata nel modo più drammatico possibile.
L’intera comunità scolastica del Tito Livio e la città di Padova restano col fiato sospeso, uniti nella speranza che questo giovane possa tornare a casa, alla sua vita e ai suoi sogni. Ma il silenzio che cala su questo luglio caldo è carico di dolore e domande senza risposta.