PONTE DI BRENTA | Ascom, "commercianti esasperati dal tram": martedì 8 luglio assemblea pubblica

“Sono esasperati e li capisco. E per questo ho deciso di incontrarli in un’assemblea pubblica che abbiamo programmato per martedì prossimo, 8 luglio, alle 19.30 presso la sede del San Marco Calcio in piazza Barbato a Ponte di Brenta”. Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Ascom Padova, si fa portavoce, ancora una volta, delle fortissime preoccupazioni degli associati in gravissime difficoltà per i cantieri del tram. “Un’associata - riferisce il presidente - mi ha inviato una circostanziata e-mail per raccontare quanti e quali siano i problemi che stanno affrontando i colleghi di Ponte di Brenta”. ”Il lavoro è calato del 50% - si può leggere nella e-mail - la gente evita di passare per Ponte di Brenta (e dunque non acquista nei negozi), il pomeriggio è un deserto, alla sera sembra un paese fantasma”.
Il “j’accuse” degli associati all’Ascom Confcommercio ha tante frecce al proprio arco. La lamentazione riguarda soprattutto il mancato rispetto degli impegni. “Dovevano cominciare i lavori il 15 giugno e sono partiti il 24 - continua l’associata all’Ascom Confcommercio - peraltro solo con la recinzione del tratto via Dante dei Nanni fino a via Delle Ceramiche e chiusura totale di quel tratto. Il giorno dopo hanno avviato lo scavo ma poi gli operai non si sono più visti”. Non sono servite nemmeno le assicurazioni degli assessori che il 30 maggio, nel corso di una riunione convocata dall'Associazione Al Ponte avevano promesso una prima fase da metà giugno a metà luglio e una seconda da metà luglio a fine agosto con viabilità alternata su via Bravi e via Delle Ceramiche con doppio turno dalle 6.00 alle 22.00 e sospensione nelle ore centrali”.
“Invece - scrive l’associata - hanno cambiato tutto e io che avevo programmato le ferie per la seconda fase, adesso sono doppiamente penalizzata”. “Io non so - commenta il presidente Bertin - se “a palazzo” ci si rende conto che stiamo andando a sbattere. Vedo, giustamente, un’attenzione verso i lavoratori impegnati nei cantieri alle prese col grande caldo di questi giorni, però anche i colleghi non ne possono più. Qui la pazienza non c’entra. Come diceva il grande Totò: “Ogni pazienza ha un limite, e ogni limite ha la sua pazienza”. Qui non abbiamo più né l’una né l’altro”.
Ma c’è di più: la segnaletica, i volantini, i video che avrebbero dovuto mitigare i disagi si stanno rivelando degli autentici “fuori respingenti”, tanto che più di qualcuno ha pensato bene di farsi dei cartelli propri. “Martedì 8 luglio - conclude Bertin - sarà l’occasione per ribadire, una volta di più, che l’esasperazione dei commercianti e degli operatori economici di Ponte di Brenta non è che l’ultimo appello, l’anticamera della chiusura. Un’evenienza che va scongiurata a tutti i costi perché senza le vetrine dei negozi, come dimostra la vandalizzazione dell’edicola avvenuta di recente, il degrado avanza inesorabile”. Lavori lenti, timori grandi. “Cosa succederà a settembre - si chiede l’associata - se i lavori non saranno conclusi? Con 6 scuole, la paralisi sarebbe garantita!” Ritardi e mancato rispetto degli impegni: un problema che non riguarda solo Ponte di Brenta e che, forse, si sarebbe potuto evitare se solo la collaborazione del Comune con le associazioni di categoria e gli operatori interessati fosse stata più fattiva”. “Per questo l’incontro dell’8 luglio - chiude Bertin - non sarà l’ultimo visto che il nostro impegno si sta concretizzando fin da prima dell’inizio dei lavori, sull’argomento abbiamo commissionato un’indagine e non sono mai mancate le nostre proposte, spesso disattese”.