Preleva la figlia con la forza da struttura protetta: non voleva che vivesse "all'occidentale"

Non accettavano che la figlia vivesse "all'occidentale" e, pur di riportarla a casa, il padre l'ha afferrata con forza per strada e l’ha trascinata via contro la sua volontà. È accaduto martedì 10 giugno a Padova, dove gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato in flagranza un 50enne cittadino marocchino, accusato di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona ai danni della figlia 18enne.
La ragazza, nata e cresciuta a Padova, pochi giorni prima aveva denunciato sia il padre che la madre, raccontando un clima domestico fatto di vessazioni, minacce e continue violenze psicologiche e fisiche. Il motivo? Il suo desiderio di vivere liberamente, come le sue coetanee italiane: scegliere come vestirsi, chi frequentare, e costruirsi un futuro autonomo. Un comportamento inaccettabile, secondo i genitori, che da tempo la costringevano a vivere secondo rigide regole tradizionali.
Il 5 giugno, stanca e impaurita, la giovane si era rivolta alla Polizia formalizzando la denuncia. Immediatamente era scattata la procedura del “codice rosso” e la ragazza era stata messa al sicuro in una struttura protetta. Ma pochi giorni dopo, il padre l’ha intercettata mentre incontrava due amici e, dopo averle afferrato con forza un braccio, l’ha costretta a salire con lui in auto. I due ragazzi che erano con lei hanno tentato invano di opporsi: strattonati e minacciati, sono stati scaraventati a terra.
I giovani, però, sono riusciti ad allertare tempestivamente la Polizia, fornendo indicazioni cruciali per le ricerche. In poche ore, gli agenti hanno rintracciato la 18enne nella casa di famiglia. Il padre, secondo il racconto della giovane, l’aveva minacciata di portarla in Marocco se non avesse accettato di restare in casa e interrompere ogni contatto con l’esterno. All'interno dell'auto dell’uomo, gli investigatori hanno trovato un cannocchiale – usato per controllare i movimenti della figlia – e alcuni coltelli, immediatamente sequestrati.
Arrestato in flagranza, l’uomo è stato condotto nel carcere Due Palazzi di Padova. Venerdì 13 giugno il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla figlia, con l’applicazione del braccialetto elettronico. La giovane vittima è ora nuovamente al sicuro in una struttura protetta.