Cronaca di Redazione , 23/05/2025 9:27

Coppie arcobaleno, la legale: "Sentenza Consulta per tutte le famiglie e gli atti dei Comuni"

Avvocato Susanna Lollini
Avvocato Susanna Lollini

La sentenza della Corte Costituzionale "ha efficacia generale, vale a dire vale per tutte le coppie di madri dal giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale". Lo sottolinea Susanna Lollini legale di coppie di donne "arcobaleno" a Padova. "I bambini nati da quel giorno in poi - sottolinea - potranno essere riconosciuti da entrambe le madri, mentre non potranno più essere impugnati gli atti di nascita già formati da molti comuni con due madri, ad esempio tutti gli atti di nascita del Comune di Padova, impugnati dalla Procura e oggi di fronte alla Corte d'Appello di Venezia. Resta aperto il capitolo dei bambini nati da gestazione per altri e con due padri. Questa sentenza non riguarda loro, ma certamente non sarà eludibile ancora a lungo la necessità di garantire anche a quei bambini piena tutela, a prescindere - conclude Lollini - dalla condotta dei genitori, anche se penalmente rilevante".

"La sentenza n. 68/2025 segna una vera e propria svolta nell'orientamento giurisprudenziale che credevamo ormai inamovibile". Lo afferma in una nota l'avvocata Susanna Lollini, che ha patrocinato nelle cause a Padova una coppia di madri nelle cause promosse congiuntamente da Famiglie arcobaleno e Rete Lenford.
"La Cassazione - ricorda Lollini - si era pronunciata più e più volte, respingendo tutte le nostre argomentazioni difensive e negando ciò che oggi invece la Consulta ha detto a lettere chiarissime: è illegittimo l'art. 8 della legge sulla procreazione medicalmente assistita laddove vieta il riconoscimento del bambino nato in Italia da tali tecniche da parte di entrambe le madri che, dando il loro consenso, se ne sono assunte la piena responsabilità genitoriale".

Per la legale la Consulta "attribuisce una importanza sostanziale alla responsabilità che la madre elettiva si assume con la sottoscrizione del consenso. La stessa importanza che l'art. 8 ha da sempre attribuito alle coppie etero, rendendo nella sostanza 'de iure' il riconoscimento del figlio. Del resto, dice ancora la Corte, il riconoscimento alla nascita è l'unica modalità con cui un bambino o una bambina possano ottenere la piena tutela che la nostra carta fondamentale riconosce loro. Il percorso adottivo infatti, in più occasioni, era stato definito insufficiente dalla stessa Corte Costituzionale. Insufficiente, lungo, oneroso, soggetto a troppe variabili, in una parola - conclude - del tutto inadeguato".