Riciclaggio internazionale, arrestata cosca italo-cinese: i soldi in un magazzino di Solesino

Vasta operazione della Polizia di Stato volta a smantellare un'associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro e al suo trasferimento fraudolento all'estero. Eseguite otto ordinanze di custodia cautelare, sette in carcere e una agli arresti domiciliari, nei confronti di altrettanti imprenditori italiani e cinesi, appartenenti al sodalizio criminale.
Secondo quanto riferito oggi dai vertici della Polizia di Treviso sarebbero stati raccolti importanti indizi, tra lo scorso autunno e aprile di quest'anno, indagando sull'attività di "centri massaggi" gestiti da personale cinese, all'interno dei quali si sarebbero invece tenuti incontri tra clienti e prostitute. I titolari dei centri figurerebbero inoltre come intestatari di esercizi pubblici e sale gioco. Il denaro ricavato illecitamente sarebbe stato in seguito "ripulito" attraverso un meccanismo di contabilità fittizia per operazioni inesistenti, grazie alla collaborazione di tre imprenditori italiani attivi nel campo dei servizi ambientali.
Per l'occultamento delle banconote in un locale dedicato a centrale dei traffici, era stata ricavata una cavità sotto il pavimento, così come, per il trasferimento della valuta all'estero, sarebbero state utilizzate autovetture dotate di un doppiofondo. Le perquisizioni sono state effettuate in provincia di Treviso, Padova, Vicenza e Bologna. Sette degli otto indagati sono attualmente in carcere.
Nel video diffuso dalla polizia di Treviso, il passaggio di denaro tra due degli indagati coinvolti nell'associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro e al suo trasferimento fraudolento verso l’estero, in particolare verso la Cina. Otto gli imprenditori indagati.