VIDEO | Cuamm, due progetti in Costa d'Avorio e Burkina Faso: "Per salvare mamme e i bambini"
Presentati oggi a Padova, nell’Archivio Antico dell’Università di Padova a Palazzo Bo (via VIII Febbraio, 2), due nuovi grandi interventi sostenuti dalla Cooperazione italiana in Costa D’Avorio e Burkina Faso che vedono il partenariato dell’Università di Padova e Medici con l’Africa Cuamm. Nella cornice del “Piano Mattei per l’Africa”, si tratta di due impegni concreti per la salute dei più fragili. Ne parliamo nel servizio TgPadova.
IN COSTA D’AVORIO L’intervento, della durata 3 anni, sostenuto dal Governo italiano con il Piano Mattei, realizzato in collaborazione con l’Università di Padova riguarda una profonda riqualificazione del Centro Ospedaliero Regionale Félix Houphouët-Boigny di Abobo e il potenziamento delle Strutture Sanitarie Urbane a base Comunitaria (FSUCom) di Abobo Avocatier e Abobo Baoulé.
Con una popolazione stimata di circa 750.000 abitanti, Abobo Est rappresenta un contesto urbano in rapida espansione. Il Centro Ospedaliero Regionale Félix Houphouët-Boigny che nel solo 2024 ha registrato 8.000 parti, si trova a dover rispondere a una domanda crescente di servizi, in una situazione di pesante sovraffollamento. Da qui, la necessità di un notevole intervento infrastrutturale per l’ampliamento della capacità recettiva, con il potenziamento delle unità di maternità e di neonatologia e l’introduzione di servizi di supporto come la banca del sangue e il centro per l’ossigeno. Ad integrazione di queste, attività trasversali di salute comunitaria, formazione e ricerca saranno poi realizzate sempre grazie al coinvolgimento dell’Università di Padova e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
IN BURKINA FASO L’evento di questa mattina all’Archivio Antico del Bo è stata l’occasione anche per presentare un ulteriore intervento di tre anni, in Burkina Faso, volto alla prevenzione e alla cura delle epatiti B e C.
Un intervento di 3 milioni di euro, non inserito nel Piano Mattei, ma sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), e implementato dal Cuamm e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in stretta collaborazione con il Ministero della salute locale e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In Burkina Faso, le epatiti virali rappresentano una delle principali cause di morbilità e mortalità, con una prevalenza dell’epatite B (HBV) stimata intorno al 10% nella popolazione generale, per circa 1 milione di malati cronici di HBV e quasi 300.000 di Epatite C.
Il rischio aumenta significativamente in gruppi vulnerabili, specie le donne in gravidanza. Focalizzato nel Centro Ospedaliero Universitario di Bogodogo, a Ouagadougou, il progetto ha come obiettivo la diagnosi e il trattamento di circa 3.000 donne in gravidanza e bambini affetti da epatiti virali B e C. Il progetto prevede inoltre la formazione specialistica del personale sanitario locale, rafforzando le competenze per una risposta sanitaria sostenibile.