Fusione Comuni, arriva un contributo straordinario: ecco quanto per i nuovi municipi padovani

Il Ministero dell'Interno ha destinato il riparto definitivo del contributo straordinario spettante per gli anni 2023 e 2024 alle fusioni tra Comuni che in Veneto sono state 14. Secondo l'analisi della Fondazione Think Tank Nord Est, in Veneto arriveranno quindi altri 558.000 euro, divisi tra le annualità 2023 e 2024. In totale, i contributi 2023 superano gli 11,2 milioni di euro, mentre per il 2024 si sfiorano i 13,5 milioni: la cifra finora più alta di sempre. Anche a livello nazionale gli stanziamenti sono complessivamente aumentati: nel 2023 si attestano a 84,2 milioni di euro, mentre nel 2024 raggiungono il valore record di 88,5 milioni.
Nello specifico, con riferimento al 2023 e al 2024, i contributi aggiuntivi interessano soprattutto Bellunese e Vicentino. Complessivamente, per quanto riguarda le aggregazioni della provincia di Belluno, Borgo Valbelluna ottiene 62.058 euro in più, Alpago 31.920 euro, Setteville 24.577, Longarone 22.817, Val di Zoldo 17.298. In provincia di Vicenza, le extra risorse premiano Valbrenta che riceve in tutto 63.267 euro in più, Barbarano Mossano 50.228 euro, Colceresa 50.074, Lusiana Conco 43.139, Sovizzo 30.744, Val Liona 27.376. Nel Padovano, Borgo Veneto ottiene in totale 63.919 euro in più, mentre Santa Caterina d'Este 16.249 euro. Infine, in provincia di Treviso, viene premiato Pieve del Grappa con contributi aggiuntivi totali per 54.709 euro. Sono risorse preziose per i piccoli Comuni. Oltre la metà dei Municipi veneti ha meno di 5.000 abitanti (287 su 560), ma in questi territori risiede meno del 15% della popolazione regionale.
In Veneto ci sono 38 Comuni con meno di 1.000 abitanti (il 6,8% del totale) che ospitano in tutto lo 0,5% dei residenti, mentre nei 249 Municipi con un numero di abitanti compreso tra 1.000 e 5.000 (il 44,5%) risiede solo il 14,4% della popolazione. "I contributi alle fusioni dei Comuni rappresentano un giusto premio alla scelta di un percorso condiviso - sostiene Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione - perchè fare rete tra Municipi è oggi fondamentale, considerando le difficoltà nell'erogazione dei servizi e nella gestione dei territori, soprattutto quelli più periferici. Il futuro dei piccoli Comuni si costruisce a partire da progetti di rete tra amministrazioni - suggerisce Ferrarelli - per gestire con efficienza le risorse a disposizione."