Cronaca di Redazione , 12/05/2025 10:07

Gino Cecchettin ai giovani: "La violenza non inizia con un pugno ma molto prima"

Gino Cecchettin
Gino Cecchettin

"La violenza non inizia con un pugno o un omicidio ma molto prima, ci sono stereotipi nel nostro quotidiano che vengono tollerati ma che danno vita a qualcosa di più grave, episodi di controllo. Quando vivete questo chiedetevi che tipo di persona volete essere, se una persona che accetta o che dice basta. Vorrei coinvolgere tutti a essere agenti di cambiamento cercando di capire che l'amore vero non crea disagio ma dà felicità e fa sentire vivo". Lo ha detto Gino Cecchettin intervenendo da remoto a un evento al Palazzo Lombardia di Milano, rivolgendosi ai giovani in platea.
 

"Controllare il telefono o dire 'se mi lasci mi rovini la vita' è un ricatto. La violenza di genere - ha aggiunto - inizia così fino ad arrivare all'escalation. E a volte facciamo finta di niente. Ma anche i nostri silenzi possono fare danno. Non serve essere adulti per accorgersene".
 

"Se Giulia oggi non c'è più - ha proseguito -, rimane la sua storia che può spingervi a guardarvi dentro e cambiare il vostro modo di stare in relazione con gli altri. Non tutto è perduto, il futuro lo facciamo noi e si può sperare in un futuro dove nessuno prevarica sull'altro. Con la fondazione facciamo questo e saremo spesso nelle scuole. Abbiamo anche un comitato giovanile con l'idea di avere un osservatorio per i giovani". Dal giorno Giulia è stata uccisa, "la mia vita è cambiata per sempre. Il fatto che quel dolore potesse essere provato da altri genitori non mi dava pace e da quel giorno ho iniziato a impegnarmi nel sociale. Da quel disagio dobbiamo partire se vogliamo avere una vita piena e vera", ha concluso.