Cronaca di Redazione , 30/04/2025 10:39

VIDEO | Borgo Veneto, il giallo fermo al fotogramma di sangue nella villetta di Via Rossini

BORGO VENETO GIALLO

Dice di non ricordare nulla la 55 enne che il 29 gennaio scorso fu trovata agonizzante nella casa del suo compagno, a Borgo Veneto, in Via Rossini. Al suo fianco, nella scena scoperta dai Carabinieri all’interno della villetta, dopo l’allarme della figlia della donna, il corpo senza vita di Silvano Vigato, 65 anni, morto dopo un colpo di arma da fuoco all’addome, con ogni probabilità un gesto estremo. Il vuoto di memoria della donna, ricoverata prima in terapia intensiva, poi alla neurologia e poi alla medicina fisica e riabilitativa dell’ospedale di Schiavonia, ferma le indagini al terribile fotogramma di sangue che gli investigatori si sono trovati di fronte lo scorso inverno. Gli accertamenti scientifici dei militari dell’arma non hanno fornito elementi degni di nota rispetto a ciò che è avvenuto. Tra le ipotesi, c’è quella che Silvano Vigato, imprenditore, abbia rivolto l’arma contro di sé dopo aver visto a terra la compagna. Magari credendo di averla uccisa, dopo un litigio. Una vicina di casa sentì infatti delle urla. Si tratta però, lo ribadiamo, solo di un’ipotesi. I due si frequentavano da 12 anni. Non è detto che, dopo un lungo percorso di riabilitazione fisica e neurologica, la donna non torni a ricordare quanto successo, facendo così luce sui fatti.