Scatenò il panico all'ospedale di Cittadella: incapace di intendere e volere ma andrà a processo

Il 2 novembre scorso l’ospedale di Cittadella fu teatro di un grave episodio di violenza: un uomo armato di coltello seminò il panico per oltre mezz’ora, ferendo tre persone, tra cui un militare. Solo il pronto intervento dei Carabinieri evitò che l’aggressione si trasformasse in tragedia. Il protagonista dell’azione, R.V., 34 anni, è stato giudicato incapace di intendere e volere nel corso dell’udienza preliminare di febbraio davanti al Gup Domenica Gambardella, in base alla perizia psichiatrica disposta dalla Procura. Nonostante la non imputabilità, l’uomo sarà comunque sottoposto a processo: un passaggio necessario per formalizzare la sua infermità mentale e stabilire le misure da adottare.
Attualmente l'uomo si trova ancora in carcere, sorvegliato 24 ore su 24, in attesa di un posto in una delle 32 strutture italiane dedicate alla custodia di detenuti con disturbi psichiatrici. La carenza di posti in queste residenze specializzate rallenta il trasferimento, nonostante le evidenti esigenze cliniche e di sicurezza. Secondo quanto ricostruito, l’uomo si sarebbe scagliato contro medici e infermieri del pronto soccorso, accusandoli di non averlo curato adeguatamente in passato. La sua furia ha colpito chiunque si trovasse davanti, fino all’intervento dei Carabinieri, uno dei quali è rimasto ferito prima di riuscire a bloccare l’aggressore.
Il 34enne dovrà rispondere di tentato omicidio, lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, mentre la comunità e il personale sanitario dell’ospedale fanno ancora i conti con lo shock di quella mattina di terrore.