Cronaca di Redazione , 11/04/2025 11:36

Scommesse illegali, indagato anche Buonaiuto del Padova

Bonaiuto, Calcio Padova
Bonaiuto, Calcio Padova

Sono una dozzina i calciatori indagati per fatti fino al 2023, nell'inchiesta milanese su un giro di scommesse clandestine, che non riguarderebbe partite di calcio. Tra i nomi dei calciatori iscritti per aver scommesso illecitamente figura anche quello di Cristian Bonaiuto, attaccante del Padova. Tra gli indagati celebri ci sono Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Weston McKennie, Raoul Bellanova, Angel Di Maria e Nicolò Zaniolo.

I calciatori, secondo quanto si apprende, sarebbero indagati per avere giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker e per averle pubblicizzate tra altri calciatori. Sono numerosi i nomi dei calciatori che compaiono nelle carte dell'inchiesta. Tra questi ci sono anche quelli di Alessandro Florenzi Alessandro, Mattia Perin, Samuele Ricci, Leandro Paredes. Questi ultimi, sempre secondo quanto si apprende, sono indagati per il comma 3 della medesima legge del 1989, e cioè per l'ipotesi che nello stesso periodo abbiano partecipato non a scommesse sul calcio ma sulle piattaforme illegali a giochi non autorizzati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e, in particolare alle partite di poker su tavoli online.

Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina, e Sandro Tonali, ora al Newcastle, "oltre ad aver effettuato numerose scommesse" sulle piattaforme illegali, avrebbero ricoperto il ruolo "di collettori di scommettitori" e sarebbero stati "remunerati con bonus sui propri conti di gioco" e con riduzione dei debiti. Emerge dagli atti dell'inchiesta milanese. I due, infatti, sono indagati per una contestazione che riguarda anche la "pubblicità" data al giro di scommesse illegali, mentre tutti gli altri come "meri scommettitori". Questi ultimi sono venti in totale, tra cui non solo calciatori ma anche altri sportivi.

Pagavano i debiti di gioco con bonifici ad una gioielleria, fingendo di acquistare Rolex e altri orologi di lusso, i calciatori coinvolti nell'indagine della procura di Milano su un presunto giro di scommesse illegali.
I calciatori, secondo l'accusa, prima si vedevano fare credito dagli organizzatori delle scommesse; quando il debito si faceva oneroso, venivano indirizzati alla gioielleria affinché in apparenza pagassero con bonifici perfettamente tracciabili il prezzo degli orologi, che restavano in negozio nella disponibilità degli organizzatori, mentre gli sportivi uscivano solo con la fattura emessa a fronte dell'acquisto simulato.

Nell'inchiesta milanese dei pm Filippini e Amadeo e della Gdf sul presunto giro di scommesse illegali, in particolare sul poker on line, e che ha portato a un decreto di sequestro da 1,5 milioni di euro, firmato dalla gip Lidia Castellucci per fatti fino al 2023, è stato accertato che Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina, "per far fronte al pagamento dei debiti di gioco, si sia avvalso, oltre che delle proprie disponibilità, di prestiti in denaro concessi da altri", tra cui Federico Gatti, difensore della Juventus e suo ex compagno di squadra e che non è indagato.
Negli atti, infatti, figurano anche i nomi di tanti altri sportivi e calciatori, non indagati, che avrebbero, in sostanza, coperto le perdite di quelli che scommettevano, come appunto Gatti per Fagioli.

La Procura di Milano, diretta da Marcello Viola, trasmetterà gli atti dell'inchiesta sul giro di scommesse illegali su poker on line ed eventi sportivi, ma non partite di calcio, alla Procura federale della Figc per quanto riguarda i profili sportivi e eventuali sanzioni disciplinari. Da quanto si è saputo, i calciatori che hanno scommesso e sono indagati dal punto di vista penale non rischiano molto e possono uscire dal procedimento pagando un'oblazione. Le verifiche più rilevanti saranno quelle della giustizia sportiva. Mentre l'inchiesta, stralcio di quella torinese trasmessa, si è concentrata sugli organizzatori delle scommesse. 

La carta di credito di Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina ed ex della Juve e tra i calciatori indagati nell'inchiesta milanese su un giro di scommesse illegali i cui debiti sarebbero stati saldati con finti acqusiti di orologi di lusso, era stata lasciata a disposizione della gioielleria, dove era custodita in cassaforte. Lo si evince dal decreto con cui oggi sono stati sequestrati circa 1.5 milioni di euro a "Elysium Gropup srl" società del negozio.
Fagioli, come risulta dall'inchiesta, nata a Torino e trasmessa a Milano per competenza, avrebbe bonificato sui conti di Elysium 693.614 euro.

Come risulta dagli atti, le indagini torinesi già note a carico, tra gli altri, di Fagioli e Tonali, già anche sanzionati dal punto di vista sportivo con squalifiche, sono state trasmesse per competenza a Milano e hanno portato, dunque, al sequestro della Gdf e alle cinque richieste di domiciliari per gli organizzatori delle scommesse illecite.    Oltre a Fagioli e Tonali - che erano già indagati a Torino ma che, secondo le ipotesi dell'inchiesta milanese, avrebbero anche pubblicizzato con altri quelle piattaforme illegali e avrebbe pure consegnato contanti per altri scommettitori - sono indagati altri venti sportivi in totale. Tra questi, come "meri scommettitori", i calciatori Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo (anche il suo nome era già stato iscritto a Torino), Wes McKennie, Mattia Perin, Samuele Ricci, Raoul Bellanova, Cristian Buonaiuto, Leandro Paredes, Matteo Falzarano, Matteo Cancellieri, Adames Firpo, Marco Sartori, Angel Di Maria e altri sportivi ancora, tra cui pure il tennista Matteo Gigante.    Sempre agli atti i prestiti di altri calciatori a Fagioli per aiutarlo a pagare i debiti, con bonifici alla gioielleria milanese Elysium, centrale nell'inchiesta. Tra questi, non indagati, oltre a Gatti (che ha prestato 40mila euro) anche il portiere Stefano Turati e l'ex difensore Radu Dragusin.    Fagioli e Tonali, oltre all'ipotesi di reato di gioco illegale, rispondono pure dell'attività di "pubblicità" al giro di scommesse e, dunque, per aver svolto il ruolo di "collettori" nei confronti degli altri 20 indagati.