Cronaca di Redazione , 08/03/2025 14:08

OMICIDIO DI LIMENA | Battaglia: "Non ero in me: ho colpito Franco dopo una lite, poi il panico"

Carcere di Padova (f. BoLive) e Alessio Battaglia
Carcere di Padova (f. BoLive) e Alessio Battaglia

“L'ho colpito al culmine di una grossa lite. Ho perso la testa, non ero in me". A ridosso dei primi rilievi dall'autopsia, parla il 40enne Alessio Battaglia, indiziato del reato di omicidio del coinquilino 80enne Franco Bergamin, il cui cadavere era stato trovato tre giorni fa nascosto in un armadio della sua abitazione di Limena. 

L'uomo, originario di Trieste, è stato riportato in cella al Due Palazzi, dopo l'interrogatorio di garanzia davanti al gip. Il presunto assassino, che avrebbe fatto delle prime ammissioni ai carabinieri di Monfalcone che avevano arrestato giovedì, ha parlato di nuovo durante l'udienza di convalida dell'arresto svoltasi in carcere davanti al giudice per le indagini preliminari Laura Alcaro alla presenza dell'avvocato Anna Maria Beltrame che assiste Battaglia e del sostituto procuratore Marco Brusegan. 

Battaglia, già coinvolto anni fa in una investigazione a suo carico per estorsione nei confronti di un paio di conoscenti, avrebbe reso ulteriori dichiarazioni in linea con quanto affermato in caserma davanti ai carabinieri che avevano stilato il verbale di arresto. Lo riporta ANSA. L'uomo si trova in carcere a Padova a disposizioni di ulteriori eventuali accertamenti da parte dell'autorità giudiziaria.