Due Palazzi, ancora un'aggressione ad un agente di Polizia Penitenziaria, la nota della Cisl

Nuovo caso di aggressione ad un agente di Polizia Penitenziaria, questa volta alla Casa circondariale di Padova, dove un detenuto ha iniziato ad inveire nei confronti di un medico farsi dare degli psicofarmaci.
Al rifiuto del dottore, secondo quanto reso noto dalla Cisl, il detenuto ha cominciato ad agitarsi e per evitare ulteriori conseguenze è intervenuto un agente di Polizia penitenziaria. Il detenuto a quel punto si è scagliato contro il poliziotto afferrandolo per il bavero e poi per il collo, procurandogli dei graffi e abrasioni. La prontezza dell'agente gli ha permesso di divincolarsi e di neutralizzare il detenuto per poi ricondurlo alla ragione ed evitare così ulteriori e gravi conseguenze anche al personale presente in area sanitaria. Una volta riaccompagnato in camera, il detenuto è ritornato ad agitarsi e ha dato fuoco a delle lenzuola.
Il segretario generale della Fns Cisl Padova Rovigo Matteo Iannuzzi ha commentato: "Attualmente alla Casa Circondariale di Padova sono presenti 252 detenuti di oltre 20 etnie, 170 dei quali ha pene definitive sotto i 5 anni, ma si tratta di detenuti destinati ad oziare per 3 o 4 anni, con poca prospettiva di trattamento o inserimento in attività lavorative, in quanto la Casa Circondariale non è strutturata, nemmeno a livello socio-educativo, come la Casa di Reclusione. Il personale è oramai ridotto al minimo e si fatica a garantire i riposi ed il giusto turnover al personale di Polizia. Ad oggi - ha proseguito Iannuzzi - circa il 40% del personale viene dirottato a coprire turni di vigilanza nei nosocomi. Se avessimo a disposizione il reparto di medicina protetta che chiediamo da anni, per questo scopo basterebbero un terzo degli agenti attualmente utilizzati".