Report "Mal’Aria di Città 2025" Padova ancora tra le città più inquinate d’Italia

Il nuovo report di Legambiente Mal’Aria di città: luci ed ombre dell’inquinamento atmosferico delle città italiane, redatto e pubblicato nell'ambito della campagna itineranteCittà2030, come cambia la mobilità, certifica ancora una volta la situazione critica di Padova quando si parla di inquinamento atmosferico: un'emergenza che è sanitaria dato che l’inquinamento atmosferico è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, con circa 50.000 decessi solo in Italia.
Polveri sottili - PM10 Il PM10, ossia le particelle di diametro inferiore a 10 micrometri che permangono in atmosfera per un lungo periodo di tempo e sono in grado di penetrare nell’apparato respiratorio umano, sono uno dei parametri principali da monitorare.
I superamenti giornalieri: nel 2024 sono state 61 le giornate in cui è stato superato il limite di 50 microgrammi di particelle inquinanti per metro cubo di aria (μg/mc) misurate dalla centralina urbana situata nel quartiere Arcella, mentre 52 in quella della Mandria: troppe, la normativa italiana ne consente solo 35. Il valore medio annuale: nel 2024 a Padova è stato di 31μg/mc, quindi entro il limite di legge che è di 40μg/mc ma nel 2030 sarà dimezzato. Serie storica 2019-2024 PM10 a Padova:
ANNO | *Superamenti giornalieri (Arcella) | **Media annuale |
2024 | 61 | 31 |
2023 | 62 | 32 |
2022 | 70 | 32 |
2021 | 59 | 30 |
2020 | 80 | 34 |
2019 | 65 | 34 |
* fino a 35 giorni consentiti con un valore entro i 50μg/mc
** limite di legge in italia: 40μg/mc
Biossido di Azoto (NO2) Tra le sostanze più inquinanti e pericolose rientra il biossido di azoto (NO2), un gas prevalentemente prodotto dall’ossidazione del monossido di azoto (NO). L’esposizione eccessiva all’inquinante è dannosa per la salute umana, causando problemi all’apparato respiratorio e alle mucose. Inoltre, tale inquinante ha un rilevante impatto sull’ambiente, in quanto contribuisce ai fenomeni di smog fotochimico, eutrofizzazione e piogge acide.
Per quanto riguarda il Biossido di Azoto (NO2), il cui attuale limite normativo è di 40 μg/mc e nel 2030 sarà dimezzato, la nostra città nel 2024 ha registrato una concentrazione media di 26 μg/mc.
Quanto inquinamento deve ridurre Padova In considerazione delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e deilimiti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell'aria (AAQD) che entreranno in vigore dal 2030, come si vede nella tabella sottostante, Padova necessità di una riduzione di concentrazione in tutte le componenti prese in esame.
Inquinante | Limite dal 2030 | Valore 2024 | Riduzione necessaria entro il 2030 |
PM10 | 20μg/mc
| 31μg/m | -35% |
N02 | 20μg/mc
| 26μg/m | -22% |
“Cinque anni ci separano dall’entrata in vigore della nuova normativa europea che renderà fuorilegge gran parte dei territori del bacino padano se le concentrazioni degli inquinanti rimarranno quelle di oggi, Padova compresa - dichiara Francesco Tosato, Presidente di Legambiente Padova. Servono azioni strutturali non più rimandabili in tutti quelli che sono i settori responsabili delle emissioni inquinanti, anche perché l’attuale normativa nazionale fissa dei limiti molto blandi rispetto ai valori consigliati dall’OMS a tutela della salute. Lo sforzo fatto fino a oggi con l’implementazione di nuove tecnologie, le limitazioni del traffico privato e le limitazioni negli impianti di riscaldamento ha portato ad un miglioramento della qualità dell’aria ma purtroppo non ancora sufficiente. Serve dunque intervenire sulla mobilità: il tram è un'infrastruttura indispensabile ma non va dimenticato il trasporto pubblico locale, fondamentale per connettere la città in modo economico e sostenibile, che deve puntare drasticamente sull’elettrico, collegando il territorio metropolitano da un lato, e favorendo gli spostamenti a piedi e in bicicletta in ambito urbano dall’altro. Serve poi incentivare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, vetusto e troppo spesso abbandonato, puntando su efficientamento energetico ed energie rinnovabili, dando così anche una risposta alle esigenze abitative della nostra città. A Padova la strada è tracciata ma i tempi del cambiamento sono troppo lunghi e spesso si sceglie un compromesso al ribasso. Non dobbiamo cedere il passo, da una mission city ci aspettiamo di più” conclude Tosato.
Legambiente indica quelle che sono le principali priorità d’intervento per uscire dall'emergenza smog in città:
- ripensare la mobilità urbana, mettendo le persone al centro: oltre al completamento del sistema Smart, potenziare con forza il trasporto pubblico, che deve essere convertito con soli mezzi elettrici entro il 2030. Parallelamente avviare uno stop progressivo ai veicoli più inquinanti nei centri urbani, creare una rete diffusa di aree pedonali e percorsi ciclopedonali, perseguendo il modello della "città dei 15 minuti”, creando Low Emission Zones e usando politiche come Città30. Completare la Bicipolitana, garantendo il più possibile la percorrenza riservata alle biciclette, riconoscibile da opportuna segnaletica;
- accelerare la riconversione degli impianti di riscaldamento, mappando quelli esistenti e programmando l'abbandono progressivo delle caldaie a gasolio, carbone e metano in favore di sistemi come le pompe di calore a gas refrigeranti naturali, da incentivare.
Nel bacino padano dove le condizioni geografiche e meteorologiche favoriscono l'accumulo di inquinanti, il comparto agrozootecnico, rappresenta un importante settore inquinante. Meno impattante a Padova, che ha un ambito prevalentemente urbano, ma vanno comunque implementate buone pratiche come la copertura delle vasche e il controllo degli spandimenti.