Cronaca di Redazione , 14/02/2025 9:40

Ragazzini violenti a scuola: il preside chiede aiuto a docenti e famiglie

Studenti Istituto Girardi di Cittadella
Studenti Istituto Girardi di Cittadella

Furti, vandalismi ed estorsioni. Sono gli episodi che si sono registrati negli ultimi mesi tra i corridoi e all'esterno dell'Istituto tecnico “Girardi” di Cittadella. Episodi a cui hanno dato vita studenti minorenni e ritenuti dal preside Francesco Merici inaccettabili: “Non si può andare a scuola con la paura”. 
Proprio quest'ultimo ha deciso di intervenire coinvolgendo insegnanti e famiglie con l'obiettivo di mettere fine a questi episodi. Questa la lettera inviata riportata oggi dalla stampa locale: “Mi rivolgo a voi per condividere la preoccupazione sorta in queste ultime settimane a causa di alcuni fatti gravi che si sono verificati. Episodi di violenza, estorsione di beni e denaro sotto la minaccia di un coltello, e promesse di ritorsioni in caso di denuncia. I soggetti coinvolti sono tutti studenti del Girardi, come sono studenti del Girardi quanti hanno avuto il coraggio di riferire l'accaduto agli insegnanti e al sottoscritto. La scuola non può e non deve diventare un luogo dove regnano paura e omertà. Non possiamo accettare che la nostra quotidianità sia funestata da episodi di questo genere, non possiamo tollerare che gli spazi in cui passiamo gran parte della nostra giornata siano invasi dalla paura, non vogliamo arrenderci alla prepotenza del più forte”.

Poi l'appello: “Mi rivolgo a voi tutti per invitarvi a tenere gli occhi aperti e la guardia alta. Non dobbiamo cedere alla paura, e neppure girarci dall'altra parte per non essere coinvolti. Il bullismo non è solo un problema di chi lo subisce, ma di tutti. Lo abbiamo sperimentato con forza durante la pandemia, quando abbiamo accettato limitazioni e chiusure per la salute dei più fragili. Ed oggi siamo chiamati ancora una volta a prenderci cura gli uni degli altri. Invito tutti gli studenti e le studentesse a conoscenza di fatti simili ad avere il coraggio di schierarsi dalla parte di chi subisce piuttosto che dalla parte di chi umilia e fa soffrire, e di riferire al personale scolastico o ai genitori episodi simili. A tutto il personale scolastico chiedo di osservare con attenzione quanto succede a scuola, mettetevi in atteggiamento di ascolto degli studenti, dei loro problemi e delle loro esigenze, perché sentano di avere di fronte adulti credibili e sensibili. Ai genitori chiedo di parlare con i figli. Oggi è toccato a un altro, ma domani potrebbe essere nostro figlio o nostra figlia a subire la medesima sorte".