FURTI IN ABITAZIONE | Sgominata banda di predoni albanesi: due arresti e tre denunce

Sgominata dalla squadra Mobile una banda di 4 albanesi specializzata in furti in abitazioni. Quattro le persone denunciate, di cui due arrestate in esecuzione di un provvedimento di cattura.
Le indagini sono partite con la la denuncia di due diversi furti in abitazione a Padova il 9 e 20 gennaio con un bottino di numerosi monili d'oro e altri preziosi. A mettere sulle tracce degli autori, una pettorina di colore arancione di quelle comunemente usate nei cantieri edili portata da uno dei ladri in entrambi gli episodi. Successivamente è stata individuata l'auto usata in uno dei colpi le cui tracce hanno portato a scoprire il covo dei malviventi in una casa presa in affitto da alcuni mesi a Mogliano Veneto. Da qui è scattata l'attività di pedinamento e di appostamento che ha consentito di dare un'identità a tutti gli indagati che sono stati arrestati nei giorni scorsi con un blitz all'alba.
Uno dei malfattori, un 45enne, ha esibito un documento falso che fino a quel momento gli era servito per sottrarsi, in precedenti controlli fino dallo scorso agosto 2024, agli arresti domiciliari cui era sottoposto, e che aveva eluso tagliando il braccialetto elettronico, adottata dal Tribunale di Treviso dopo aver accertato il suo coinvolgimento in alcuni furti in case nella Marca e per questo è stato arrestato e portato in carcere.
Un complice, un 43enne che al momento del blitz indossava il gilet arancione, aveva già numerosi precedenti per furti in abitazione della Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Un terzo albanese di 35 anni, anch'egli già noto per furti in case, era l'intestatario dell'appartamento ed era in possesso delle chiavi di un'auto a noleggio parcheggiata davanti all'abitazione dove sono stati trovati gioielli in oro, alcuni orologi tutti rubati oltre ad uno smerigliatore elettrico, un paio di guanti, un cacciavite e uno scaldacollo.
L'ultimo della banda, un 35enne è stato arrestato perché destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Venezia per droga.
LE INDAGINI NEL DETTAGLIO L’operazione della Squadra Mobile ha avuto inizio con le indagini avviate immediatamente dopo la denuncia di due diversi furti in abitazione, compiuti a Padova giovedì 9 gennaio in Via Giolitti e lunedì 20 gennaio in Via Pizzamano, dove erano stati rubati numerosi monili d’oro e altri preziosi. A seguito degli accertamenti investigativi è stato rilevato un tratto comune ai due furti: uno dei due soggetti autore delle azioni predatorie indossava una pettorina di colore arancione di quelle comunemente utilizzate dagli operai nei cantieri edili. Attraverso ulteriori approfondimenti è stata poi rintracciata l’autovettura utilizzata in via Pizzamano, una Fiat Bravo nera.
Gli investigatori hanno scoperto che i due uomini si nascondevano nel trevigiano, nel Comune di Mogliano Veneto, all’interno di un’abitazione presa in affitto da uno di loro da alcuni mesi. Da qui è scattata l’attività di pedinamento e di appostamento che ha consentito di individuare con precisione il covo in cui sono stati rintracciati quattro soggetti, nonché di risalire alle loro esatte generalità e precedenti penali.
Nelle prime ore di mercoledì 29 gennaio è scattato il blitz degli agenti della Squadra Mobile che hanno fatto irruzione nell’appartamento utilizzato come covo dalla banda di predoni, sorprendendo e bloccando quattro cittadini albanesi.