Badante killer, sui social scriveva: "Aspettati da me quello che ricevo da te"

"Aspettati da me quello che ricevo da te". Una frase come tutte le altre, forse un po' inquietante, se a scriverla sulla bacheca di Facebook non fosse stata Paola Pettinà, la finta badante 46enne accusata di aver ucciso, con un cocktail letale di Tavor, Xanax e Lorazepam un'anziana, l'81enne Imelda Stevan, anche se ora è indagata anche per la morte di altre tre persone e per i tentati omicidi di altre cinque, tra cui il compagno con cui conviveva a San Pietro in Gu.
All'uomo, che sarebbe anche stato ricoverato a causa di un'overdose, pare che la donna somministrasse lo Xanax nel succo di frutta e gli facesse prendere un mix di pillole spacciandole per vitamine. Il compagno, a detta sua, non aveva mai sospettato di nulla.
A far partire le indagini era stata la denuncia della figlia di una vittima, che si era rivolta ai carabinieri insospettita dallo stato di salute della madre nel periodo precedente alla morte e da altri episodi sospetti.
Le indagini sono in corso. Paola Pettinà potrebbe aver commesso ciò di cui è accusata per impadronirsi di denaro, oro e gioielli delle sue vittime, dopo averle stordite con una dose, in alcuni casi letale, di farmaci. Nel caso denunciato ai carabinieri di Breganze, da cui è scaturita l'indagine che ha portato in carcere Pettinà, la donna avrebbe messo ko l'anziana con un mix di psicofarmaci e le avrebbe portato via i preziosi che teneva in casa. Per questo è stata accusata anche di rapina aggravata.
Pm e Gip però a momento non hanno ancora certezze. Dopo aver analizzato gli atti della procura, le intercettazioni ambientali e telefoniche, gli appostamenti e pedinamenti, il gip scrive: “Non è noto il movente, l’indagine non è stata in grado di individuarlo neppure attraverso l’attività tecnica captativa. È evidente – scrive - che tale aspetto è secondario rispetto all’oggettiva gravità delle condotte poste in essere". Per il gip - si legge tra le righe del ‘Corriere dellla Sera’, “Pettinà è radicalmente adusa alla menzogna (...) ha dimostrato un allarmante grado di spregiudicatezza nelle proprie condotte, per di più collegato ad una freddezza e lucidità estreme nella ricerca sistematica di persone anziane, debilitate, bisognose di assistenza”.