Cronaca di Redazione , 11/12/2024 6:43

Scritte contro la polizia a Padova, perquisite tre attiviste del collettivo 'Squeert'

Scritta contro la Polizia
Scritta contro la Polizia

La Digos di Padova sta eseguendo perquisizioni nei confronti di tre studentesse poco più che ventenni, attiviste del collettivo antagonista 'Squeert' per le scritte di minaccia contro la polizia fatte sui muri del palazzo antistante la Questura il 24 novembre scorso: “l’unico sbirro buono e’ lo sbirro morto” (seguita dal simbolo della saetta cerchiata). 
Le giovani sono indagate per danneggiamento aggravato e vilipendio alla Polizia ed è stato loro notificato anche l'Avviso Orale del questore
I provvedimenti, emessi dalla Procura, vedono inoltre impegnati le 'volanti' e il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica. Le giovani, due delle quali sono iscritte all'università, sono sospettate di altre scritte.

L'OPERAZIONE Le tre giovani donne fanno parte del collettivo antagonista trans-femminista “Squeert” (articolazione del Centro Sociale Pedro). Oltre alla scritta contro la polizia sono ritenute responsabili anche di aver appeso uno striscione riportante la frase “MI PROTEGGONO LE MIE SORELLE NON LA POLIZIA! 1312”( acronimo numerico della sigla A.C.A.B. – All Cops Are Bastards)” e nonché numerose altre scritte nel centro storico cittadino, tutte vergate con vernice spray di colore nero e rosso, del seguente tenore: “SE TOCCANO UNA TOCCANO TUTTE”, “FUOCO ALLE GALERE 1312 (seguita dal simbolo della saetta cerchiata)”, “LE SEDI DEI PRO VITA SI CHIUDONO COL FUOCO”, “LE SEDI PRO VITA SI CHIUDONO COL FUOCO MA COI PRO VITA DENTRO SENNÒ È TROPPO POCO TUTTE (seguita dal simbolo della saetta cerchiata)”, “IL CORPO È MIO E DECIDO IO” (seguita dal simbolo della saetta cerchiata e dai simboli che contraddistinguono il genere maschile e femminile)”. 

Stante il tenore violento delle scritte rinvenute, la D.I.G.O.S. ha immediatamente avviato mirate indagini, indirizzando la propria attenzione verso le locali compagini antagoniste.
In particolare gli investigatori si sono soffermati sul "Collettivo Squeertche per linguaggio e simbologia ha da sempre assunto posizioni più estreme e radicali nel condurre le proprie campagne di lotta. In particolare, grazie alla laboriosa analisi dei filmati di videosorveglianza cittadina e private nonché alle attività tecniche ed ai vari servizi di osservazione appositamente predisposti, è stato possibile giungere ad una piena identificazione delle militanti. 

Il Questore Marco Odorisio ha evidenziato come “i poliziotti quotidianamente esercitano le proprie funzioni al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini, a tutela dell’esercizio delle libertà e dei diritti di ciascuno: la morte non si augura nemmeno al peggior nemico”.

Alle militanti indagate, destinatarie dei provvedimenti di perquisizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato notificato l’Avviso Orale del Questore.