Cronaca di Redazione , 07/09/2024 7:08

Massacro dei genitori: Diletta Miatello è in grado di intendere e di volere, rischia l'ergastolo

Omicidio San Martino di Lupari, Diletta Miatello
Omicidio San Martino di Lupari, Diletta Miatello

Dopo il duplice omicidio di Diletta Miatello nei confronti dei genitori, l'avvocato difensore Elisabetta Costa, aveva chiesto e ottenuto di verificare lo stato psicologico della sua assistita con una perizia psichiatrica, condotta dal dottor Alessandro Saullo, dirigente del centro di salute mentale di Gorizia. Dopo mesi è arrivato l'esito: Diletta Miatello era perfettamente capace di intendere e di volere.

A Diletta, 53 anni, imputata per il duplice omicidio dei genitori avvenuto nella notte del 27 dicembre 2022 a San Martino di Lupari, gli è stato riconosciuto il disturbo della personalità ma che non avrebbe inciso sulla condotta omicida e per questa ragione non ci sarà lo sconto di pena. La donna, che da due anni è nel carcere femminile di Montorio a Verona, è accusata di duplice omicidio volontario e a questo punto rischia l'ergastolo. La donna finirà di fronte alla Corte d'assise mercoledì 11 settembre.

Durante le sedute psichiatriche, a indagini già chiuse, Miatello aveva rivelato una lunga storia di violenze subite dai genitori. “Mio padre ci picchiava. Ma non la sberletta, ci dava anche calci e spinte”, dichiarava al pubblico ministero. Miatello utilizzava il plurale in quanto includeva anche la sorella Chiara, che ha poi testimoniato di fronte alla magistratura che entrambe sono state vittime delle violenze del padre.

La notte del 27 dicembre 2022 Diletta avrebbe ucciso la madre Maria Angela Sarto, 84 anni, massacrata con oggetti contundenti che hanno lasciato sul suo corpo e sulla testa 24 lesioni.

Il padre Giorgio Miatello, 89 anni, è stati aggredito anche lui nel sonno, colpito sia con un bastone che con vasi di terracotta. I cocci erano stati trovati tutt’intorno al corpo. L’uomo, agonizzante, è sopravvissuto due mesi in ospedale senza mai riprendersi fino alla morte, sopraggiunta il 28 febbraio.

A ritrovare i genitori era stata la sorella Chiara, che aprendo la porta ha visto riversi a terra i genitori. Diletta è stata invece rintracciata nel pomeriggio della stessa giornata dalle forze dell’ordine in una camera d’albergo di Romano d’Ezzelino, a Vicenza, dove era stata arrestata. L’ex vigilessa di San Martino di Lupari ha sempre negato ogni responsabilità nella vicenda, anche se era stata lei ad allontanare la badante la mattina della tragedia, mentre l’aggressione è collocata fra le 2.45 e le 3.45.

L’accusa a cui deve rispondere l’imputata è quella di duplice omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dall’averlo compiuto nei confronti dei famigliari. Un reato per il quale la Procura, all’udienza dell’11 settembre potrebbe chiedere il carcere a vita.