E' morta Alberta Sacerdoti, tra le ultime superstiti della Shoah
È morta all'età di 83 anni Alberta Sacerdoti, insegnante e a lungo referente della comunità ebraica di Reggio Emilia e Modena. Era nata a Padova (dove si terranno i funerali) l'11 settembre del 1941, proveniva da una famiglia ebraica segnata profondamente dalla Shoah e dalla persecuzione di nazisti e fascisti. Lo zio paterno Franco Sacerdoti fu deportato insieme agli ebrei di Reggio Emilia il 22 febbraio 1944, sul treno che da Fossoli di Carpi portava sino al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Lì venne ucciso a gennaio 1945. Alberta e i suoi genitori sopravvissero in clandestinità fino alla Liberazione.
Dopo la scuola a Padova, si laureò a Verona in lingue straniere, specializzandosi in tedesco e inglese. Arrivò a Reggio, dove per molti anni fu insegnante di lingue nelle scuole superiori cittadine.
"Desidero esprimere il cordoglio dell'Amministrazione comunale e mio personale - la ricorda il sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari - A lei va la nostra gratitudine per l'impegno lungo e tenace di custode di memorie personali sempre tese da una parte ad attualizzare il segno dei fatti accaduti e dall'altra a inserire quei fatti, anche tragici, in una prospettiva di speranza, dialogo e pace, fondata su valori civili, etici e democratici che costituiscono uno strumento indispensabile per poter dire 'mai più".
Cordoglio anche di Istoreco, l'istituto per la Storia e la Resistenza di Reggio Emilia col quale Alberta si è impegnata a lungo come volontaria durante i viaggi della Memoria. "Era una nostra amica, presente e generosa. E così la ricorderemo. La prima occasione sarà quella di domenica 15 settembre, in occasione della Giornata europea della cultura ebraica. In quella data la sinagoga reggiana ospiterà diverse iniziative, che verranno dedicate alla memoria di Alberta".