Cronaca di Redazione , 03/09/2024 14:01

Benzinai, dopo il cartello ecco il QRcode. Ascom: "Misura inutile sostituita da una più inutile"

Distributore con QR code
Distributore con QR code

Benzinai pronti a tornare sul piede di guerra. Addio al prezzo medio, sostituito dal Qr code, incentivi per la trasformazione degli impianti in chiave green, con il finanziamento del 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 60 mila euro, e incentivi amministrativi e di premialità se si costruisce o ristruttura un edificio in un'area dove è presente un impianto dismesso (bonus volumetrico del 10% in più, rispetto a quanto normalmente previsto). Sono alcune delle novità che saranno contenute nel ddl di riordino del settore carburanti che approderà a breve in cdm.

"Dopo il flop dei cartelli coi prezzi medi dei carburanti proporre adesso l'adozione, per conoscere il prezzo medio, del QR Code significa in pratica si sostituisce una cosa inutile con un'altra forse ancora più inutile, se non altro perché difficile da leggere" attacca Antonio Belluco, presidente dei benzinai della Figisc Ascom Confcommercio di Padova.
Una vera storia all'italiana quella del “cartellone”. Imposto in fretta e furia l'anno scorso dal governo per giustificare l'aumento del prezzo dei carburanti alla pompa dovuto esclusivamente alla reintroduzione delle accise con l'obiettivo di convincere l'opinione pubblica che i prezzi erano saliti a causa di una non meglio precisata "speculazione", il cartello aveva determinato la sollevazione dei benzinai che fin da subito avevano contestato metodo e merito del nuovo obbligo. "Per un governo che si era insediato promettendo di combattere la burocrazia - continua Belluco - un autogol di proporzioni ciclopiche".
A mettere una pietra tombale sul cartello ci aveva poi pensato il Consiglio di Stato che il 23 febbraio scorso ne aveva decretato l'illegittimità. 

Finita così? Macche! Il ministro Urso non se l’è sentita di abbozzare e anzi, nel corso dei mesi successivi, ha decantato il valore del cartello attribuendogli il merito della riduzione dei prezzi che invece era (ed è) riconducibile al solo calo del prezzo del petrolio sui mercati internazionali. "La verità - evidenzia il presidente della Figisc Ascom Confcommercio di Padova - è che sia il cartello che il prezzo medio non hanno mai interessato nessun automobilista che invece rivolge, giustamente, la sua attenzione al prezzo alla pompa".
E qui, a fare il paio con l'inutilità del nuovo QR Code (che per onestà va detto, nei giorni della contestazione dura, era sembrata un'onorevole via d'uscita ma che alla prova dei fatti si è rivelata un'assurdità), si aggiunge, per l'automobilista, la beffa dell'eliminazione dell'obbligo della differenza di prezzo tra il self service e il servito. "Nella bozza del ddl di riordino del settore in esame al Mimit - conclude Belluco - l'obbligo di differenziare il prezzo non esiste più. Una "agevolazione" che nessuno di noi ha mai chiesto e sicuramente non troverà entusiasti sostenitori fra gli automobilisti. Sinceramente, dal “riordino”, ci attendiamo qualcosa di meglio".