Cronaca di Redazione , 24/09/2024 12:44

Crisi abitativa a Padova, Cisl: "La mancanza di alloggi genera illegalità"

Giulia Zago, segretaria Sicet Cisl
Giulia Zago, segretaria Sicet Cisl

Giulia Zago, segretaria Sicet il sindacato degli inquilini della Cisl, torna a porre sotto i riflettori la questione dell'assenza di alloggi popolari.

“La situazione abitativa a Padova non è più un’emergenza, ma una crisi strutturale, che si trascina da anni e non può essere risolta con interventi rapidi e mirati, come accade normalmente con le criticità transitorie - ha detto Giulia Zago -. È il frutto della scarsa attenzione per il diritto alla casa dimostrato dalle istituzioni a tutti i livelli. Le politiche abitative nazionali degli ultimi 30 anni non hanno mai messo al centro la questione delle case popolari o il diritto a un’abitazione dignitosa. Le iniziative intraprese sono state frammentarie e insufficienti, con interventi tampone che non affrontano la radice del problema. Padova, come tante altre città italiane, soffre di una mancanza cronica di alloggi sociali e di politiche di lungo periodo che aiutino le persone a trovare soluzioni stabili. Serve un cambio di rotta deciso, con una visione a lungo termine e con investimenti massicci nell'edilizia popolare, a vantaggio non solo delle famiglie, ma di tutta la società, a cominciare dal sistema produttivo, alla costante ricerca di lavoratori scoraggiati dalla mancanza di soluzioni abitative. Invece, se si recuperasse e ampliasse l’offerta pubblica, si libererebbero centinaia di alloggi nel privato, attualmente occupati da famiglie che sono in graduatoria e avrebbero diritto a una casa pubblica. Lo scorso luglio Ater ha stanziato 10 milioni di euro per sistemare 237 alloggi sfitti perché non abitabili a Padova e provincia, ma ne restano ancora circa 400 da sistemare. Riattarle significherebbe anche implementare politiche di protezione per i soggetti più deboli e lavorare con i Comuni per creare infrastrutture abitative sostenibili”

La segretaria della Sicet aggiunge: “Gli alloggi sfitti non sono solo pubblici. Nella provincia di Padova ce ne sono 64.164, su un totale di 457.863 (dati Istat), 16.550 dei quali nel capoluogo, con una percentuale del 14%, per la maggior parte abitazioni private. Abbiamo chiesto all’amministrazione di avviare un censimento dettagliato, per far rientrare questi immobili nel mercato. La mancanza di alloggi genera il proliferare di situazioni di illegalità. Ci sono contratti registrati come affitti per studenti che però non rispettano i massimali previsti dall’accordo territoriale per le locazioni e non hanno l’asseverazione delle associazioni di categoria. Questo tipo di contratti sfrutta una posizione di forza dei proprietari a scapito degli inquilini, causando un aumento ingiustificato dei canoni. I proprietari che invece affittano il loro immobile rispettando le regole e seguendo le indicazioni dell’accordo territoriale, a Padova particolarmente vantaggioso, ottengono benefici notevoli in termini di ampiezza del canone, che, unitamente ad una tassazione agevolata – grazie alla cedolare secca al 10% – offrono una soluzione vantaggiosa sia per i proprietari che per gli inquilini. Il mancato rispetto delle regole - conclude -, oltre ad esporre i proprietari a pesanti sanzioni, crea una concorrenza sleale nel mercato immobiliare. Alcuni studenti accettano di pagare anche 500 euro per un posto letto o di sottoscrivere contratti non conformi, con rinnovi ogni 2 o 3 mesi o addirittura a locazione turistica. È questo un aspetto sul quale sarebbe necessario vigilare da parte delle autorità, a vantaggio non solo degli studenti, ma anche dei proprietari che rispettano le regole”.