Cronaca di M.P. , 23/09/2024 16:25

Processo lampo per Filippo Turetta: a ottobre parlerà in aula, il 3 dicembre la sentenza VIDEO

Difficile rendere meno mediatico il processo sull’omicidio di Giulia Cecchettin, un caso che ha scosso profondamente l’Italia intera aprendo profonde riflessioni sulla questione femminicidi.

Non è bastato contingentare a 40 persone, 20 delle quali giornalisti l’ingresso nella piccola aula C della corte d’assise, sezione penale del tribunale di Venezia, di scena la prima udienza a carico di Filippo Turetta, l’ex fidanzato di Giulia accusato e reo confesso del suo omicidio seguito dalla fuga e dall’arresto in Germania.

L’imputato su consiglio dei suoi legali non si è presentato in aula per evitare i riflettori comunque accesi in questa prima udienza prevalentemente tecnica e procedurale, sarà presente alle prossime udienze, del 25 e 28 ottobre, nel corso delle quali sarà ascoltato in aula come da lui richiesto, senza obiezione delle parti.

Sarà l’unico a parlare nel corso del dibattimento avendo la sua difesa dato consenso alla completa acquisizione degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero. Niente testimoni, niente consulenze tecniche di parte, dunque, si da per buono quanto acquisito dalle indagini. Resta da verificare – spiega la difesa di Turetta, l’animus con cui il ragazzo ha commesso questo atto gravissimo, nei confronti della vittima, dei suoi familiari e della comunità

In aula i familiari di Giulia, gli unici riconosciuti dalla corte legittimati a ricorrere parte civile: il papà Gino Cechettin, la nonna Carla Gatto, i fratelli di Giulia Elena e Davide, non presenti in aula e la zia.

La richiesta degli altri di costituirsi parte civile, dei due comuni teatro della lite e dell’omicidio Fossò e Vigonovo e delle ben 5 associazioni contro la violenza sulle donne, è stata respinta.

Attende con fiducia il corso della giustizia papà Gino: “Non voglio vendetta - spiega - Ho fiducia in quella che sarà la sentenza”.

Prossime tappe, dunque, le udienze del 25 e 28 ottobre con l’interrogatorio di Filippo Turetta, poi la discussione del 25 e 26 novembre ed eventuali repliche con la sentenza prevista già il 3 dicembre.