Padova piange Chiara, aperta la camera ardente in via Turazza

Il funerale di Chiara Jaconis, tragicamente morta a Napoli dopo essere stata colpita alla testa da una statuetta caduta dal quarto piano di una casa, si terrà martedì 24 settembre alle 10.30 nella basilica di Santa Giustina a Padova. Si tratta della stessa chiesa in cui lo scorso 5 dicembre diecimila persone hanno salutato Giulia Cecchettin. Nel frattempo, è stata allestita la camera ardente nella casa funeraria Santinello di via Turazza, aperta oggi dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.20 alle 18.00. La sala sarà aperta anche lunedì, negli stessi orari.
La funzione di martedì sarà presieduta da Don Carlo Cavallin, parroco della Madonna Incoronata a cui Chiara era sempre molto affezionata. La famiglia ha scelto di devolvere le offerte in favore del Canile di Rubano.
Nel frattempo vanno avanti le indagini per far luce sulle modalità con cui l'oggetto pesante è caduto dal balcone. Secondo le testimonianze raccolte dalla Polizia di Stato e dalla Procura di Napoli che stanno indagando sulla morte della turista padovana, già in altre occasioni erano piovuti dall'abitazione coinvolta nella vicenda vari oggetti che però non avevano mai determinato gravi conseguenze. Nell'abitazione al momento della tragedia era presente la coppia indagata (due professionisti senza alcun precedente) per concorso in omicidio colposo e omissioni di controllo e i loro due bambini.
Durante la perquisizione eseguita nell'abitazione da dove sarebbe stata lasciata cadere la statuina (ritraente il volto di un faraone, verosimilmente un souvenir di viaggio, ce n'erano diversi in casa) sono stati prelevati i cellulari e i computer presenti. L'oggetto che provocato le ferite mortali al capo di Chiara Jaconis, durante la caduta, si è infranto sul balcone sottostante sul quale ne sono stati riscontrati e sequestrati alcuni frammenti. Sul balcone anche i segni dell'impatto. I restanti pezzi sono stati rinvenuti e repertati in strada, nelle immediate vicinanze del luogo dove Chiara si è accasciata.
Secondo quanto si è appreso, le perquisizioni iniziate nel tardo pomeriggio di mercoledì si sono protratte fino alle prime ore del mattino: la coppia di professionisti, mostratasi parecchio addolorata per quanto accaduto, ha più volte negato che l'oggetto precipitato sia di loro proprietà.