Alessandra, quando è nata pesava 600 grammi. 100 giorni di ricovero per diventare 'grande'

"La prima volta che l'ho vista, ho avuto la sensazione che non fosse neanche in tre dimensioni. Sembrava disegnata sul lenzuolino". A parlare è mamma Stefania e oggi vogliamo condividere con voi la storia sua e della figlia Alessandra, venuta al mondo vent'anni fa all'Ospedale di Camposampiero dopo 26 settimane di gestazione, 24 ecografiche perchè faticava a crescere.
Una bimba dal peso "piuma" di 6 etti. Dimessa dopo 100 giorni, oggi è una studentessa universitaria, futura psicologa. Una storia incredibilmente difficile, dall'esito pazzamente felice.
Alessandra è nata il 7 ottobre 2004, una bimba estremamente prematura, per via della preeclamsia. "La gravidanza era stata normale, solo la pressione era piuttosto alta. Io, però, non ero tranquilla - raccontra Stefania Sartore - e da subito avevo brutte sensazioni. Il 4 ottobre mi sono presentata in ospedale dal mio ginecologo, Massimo Tresoldi, con la scusa di mostrargli gli ultimi esami del sangue. Mi ha fatto un'ecografia e da lì abbiamo scoperto che la piccola non cresceva più da 2 settimane". La preeclampsia (o gestosi) è una patologia che può svilupparsi durante la gravidanza: questa condizione è caratterizzata da un innalzamento eccessivo della pressione sanguigna (ipertensione), spesso in combinazione con il riscontro di una quantità significativa di proteine nelle urine (proteinuria elevata).
Ricovero immediato e cesareo programmato per il 7 ottobre, all'ospedale di Camposampiero. Alessandra pesava 615 grammi ed era lunga 31 cm. "All'inizio respirava autonomamente - ripercorre la mamma - ma dopo poche ore è stato necessario intubarla (è stata estubata dopo 20 giorni), perché i polmoni erano troppo immaturi. Ha trascorso 2 mesi in incubatrice, tra trasfusioni, cortisone, ibuprofene, alti e bassi come nelle montagne russe. È sopravvissuta ad una CID sopraggiunta al secondo giorno di vita. Per me è stata fondamentale la possibilità di togliermi il latte, che veniva conservato nella banca del latte e le veniva somministrato tramite sondino: questo mi ha aiutata a sopportare il senso di colpa (immotivato) che ogni mamma di un bimbo prematuro ben conosce. Potevamo stare con lei tutto il pomeriggio e buona parte della sera".
Dopo 2 mesi Ale è stata trasferita in semiintensiva, in culla termica. È stata dimessa dalla Tin di Camposampiero il 17 gennaio 2005 e finalmente Filippo, il fratello maggiore, ha potuto incontrarla.
"La Tin è stata la sua prima casa, al cui interno c'erano persone meravigliose che si sono prese cura di lei e di noi con amore. In seguito, ci sono stati diversi appuntamenti per il follow-up e anche in quelle occasioni ci siamo sentiti accuditi e protetti. Abbiamo incontrato persone splendide, sia dal punto di vista umano che professionale e non smetteremo mai di essere grati a tutti loro. Ostetriche, ginecologi (l'indimenticabile dottor Tresoldi, che l'ha fatta nascere, andava anche a trovarla in Tin), infermiere, oss: una grande famiglia che, per 3 mesi e mezzo, è stata anche nostra".
Ora Alessandra Favarato ha quasi 20 anni e frequenta la facoltà di Psicologia all'Università di Firenze.