Tre poliziotti aggrediti finiscono all'ospedale, Sap: "Siamo stanchi"

Le aggressioni da parte di malviventi ai danni di personale in divisa stanno aumentando negli ultimi tempi. A denunciare gli ultimi episodi è il SAP, Sindacato autonomo di Polizia, che in una nota spiega: “Il 28 agosto a Padova tre poliziotti della locale Sezione Volanti, sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso con prognosi dai 3 ai 5 giorni. Due operatori intervenuti in casa dopo la chiamata al 113, solo dopo una violenta colluttazione con un nigeriano che si era rifiutato di fornire i documenti, sono riusciti a bloccarlo ed ammanettarlo così da accompagnarlo in Questura. Il delinquente ha attaccato i due poliziotti incurante delle legittime richieste di farsi identificare, sferrando calci e pugni. L’altro poliziotto, il terzo ferito, impegnato a vigilare un fermato di origine afgana all’interno della sezione Volanti, ha dovuto affrontare lo straniero che è andato in escandescenza. E' stato prontamente bloccato dal poliziotto, ma anche in questo caso purtroppo ne è nata una furibonda colluttazione”.
“Siamo stanchi - ha detto il segretario regionale aggiunto Veneto di Sap Mirco Pesavento - di prestare servizio in queste condizioni. E' prassi oramai constatare come questi soggetti, siano sempre più spregiudicati e pericolosi, ce lo testimoniano i colleghi tutti i giorni. In alcune occasioni lo strumento del Taser non può essere utilizzato per motivi di sicurezza nel contesto operativo dell’intervento. I delinquenti conoscono le falle di un sistema giudiziario, che non garantisce la certezza della pena, favorendo sempre di più, reazioni come quelle descritte e accadute a Padova, e che sia chiaro, non sono episodi sporadici ma all’ordine del giorno. Per la maggior parte trattasi di soggetti di origine straniera, fermati anche per gli stessi reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, 5,6,7 volte consecutivamente e mai il processo per direttissima, li porta poi alle patrie galere. Il Sap - ha concluso Pesavento - sarà sempre in prima linea per denunciare questi episodi, attendiamo un segnale chiaro dalla politica perché la sicurezza dei cittadini, prima di tutto passa dalla sicurezza che lo Stato deve garantire agli operatori delle forze dell’ordine”.