Cronaca di Redazione , 11/07/2024 8:39

Viene morso da una foca in vacanza, rischia di contrarre la rabbia

Una foca
Una foca

Morso da una foca durante una vacanza in Sudafrica, un minore residente nella provincia di Padova, una volta rientrato in Italia, è stato sottoposto a profilassi antirabbica dall'Ufficio igiene e sanità pubblica dell'Ulss 6 Euganea. L'Azienda socio-sanitaria locale, allertata dal Ministero della Salute e dalla Regione del Veneto, sta monitorando stringentemente il caso, molto raro in letteratura. 
Nell'arco dell'ultimo mese altri due residenti in provincia di Padova sono stati sottoposti a vaccinazione antirabbica dopo essere stati morsi da due cani randagi in zone estere endemiche (a Bali e in Bolivia).

Il minore era stato morso dalla foca durante un'escursione effettuata circa tre settimane fa in un parco faunistico; poichè nello stesso periodo sulla costa sudafricana era stata rinvenuta una foca morta risultata positiva ai test per il virus della rabbia, in via precauzionale la vicenda è stata attenzionata con molto scrupolo. Il minore attualmente è asintomatico. La profilassi d'urgenza post-esposizione, effettuata in collaborazione con il Pronto soccorso dell'Ospedale di Cittadella, prevede la somministrazione di vaccino antirabbico e di immunoglobuline, da effettuare solo al soggetto morso (non ai congiunti) a più riprese nell'arco delle prossime settimane (in tutto quattro dosi di vaccino in 21 giorni, più una iniziale dose di immunoglobuline).

Il Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 6 invita alla prudenza quando si approcciano animali e a non abbassare mai la guardia, mantenendo un comportamento vigile e attento durante i periodi di vacanza, in particolare se si tratta di viaggiatori internazionali. Il caso è preso in carico dalla dottoressa Milena Bano, referente della Medicina del Turismo dell'Ulss 6 all'interno della UOS Malattie infettive e Vaccinazioni - Dipartimento di Prevenzione. 

"La rabbia è una malattia molto pericolosa, mortale, che noi non vediamo più da molto tempo nelle nostre latitudini, gli ultimi casi risalgono a una decina d'anni fa. Qual è l'insegnamento? Quando ci si trova in giro per il mondo, in prossimità di animali, le mani vanno tenute in tasca - osserva la dottoressa Lorena Gottardello, responsabile della UOS Malattie infettive e Vaccinazioni del Servizio igiene e sanità pubblica -, soprattutto se si tratta di bambini: non si toccano, non si accarezzano gli animali selvatici, nè cani, nè scimmie, nè volpi, nè foche. Cautela e prudenza, per non dover poi agire, bene che vada, di prevenzione".

"Sentiti anche i servizi veterinari, raccomandiamo - sottolinea il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione - di non avvicinarsi ad animali sconosciuti, di affidarsi alle guide locali e, in caso di morsicatura, di riferirsi velocemente alle autorità sanitarie del posto e successivamente all'Igiene pubblica dell'Azienda sanitaria di residenza per avviare o proseguire la profilassi".