Sole 24 ore, Sindaci: Giordani al 25° posto per gradimento

Resta sul podio dei governatori più apprezzati Luca Zaia - terzo, una posizione in meno - nella Governance Poll 2024 del Sole24 Ore, mentre sale in classifica Luigi Brugnaro, che assieme a Mario Conte (Treviso) si colloca a pari merito al quarto posto con altri cinque sindaci italiani. Luca Zaia, primatista per anni del Governance Poll, si colloca con il 66% alla terza piazza, ad un soffio dal secondo, Stefano Bonaccini (67%), dell'Emilia Romagna, preceduto a sua volta dal governatore del Friuli V.G. Massimiliano Fedriga (68%). Ma è l'ordine d'arrivo dei sindaci delle grandi città a riservare le sorprese migliori per gli amministratori del Veneto. Al quarto posto, a pari merito con altri 5 sindaci al 60% di gradimento, ci sono il primo cittadino di Treviso Mario Conte e quello di Venezia Luigi Brugnaro, quest'ultimo con un aumento del 5,9% rispetto al dato dell'elezione (2020). Dopo di loro, in 25/A posizione, si trovano il sindaco di Padova Sergio Giordani, con il 56,5%, al 47/O posto Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza, (+ 2,5% rispetto alla data dell'elezione,2023), poi Oscar de Pellegrin, per Belluno, 58/O, e al 73/O posto Damiano Tommasi, sindaco di Verona. Nell'analisi del quotidiano economico non figurano gli amministratori eletti nel corso del 2024.
È Massimiliano Fedriga il governatore con il maggior consenso nell'edizione 2024 del Governance Poll realizzato da Noto per il Sole 24 Ore. Il presidente del Friuli Venezia Giulia è in testa con il 68% delle preferenze, seguito dal governatore uscente dell'Emilia-Romagna (e vincitore dello scorso anno) Stefano Bonaccini (67%) e da quello del Veneto Luca Zaia (66%). "Faccio ogni giorno del mio meglio per esserne all'altezza della fiducia dei cittadini - ha commentato sui social -, anche se so che non sempre ci riesco, ma ce la metto tutta. Grazie". Ai tre governatori in cima alla classifica, che negli anni si sono alternati nella prima posizione, si aggiunge il presidente della Campania Vincenzo De Luca e quello della Calabria Roberto Occhiuto, entrambi con il 60% delle preferenze. Il governatore della Sicilia Renato Schifani è quello che ha fatto registrare il maggior incremento, con un balzo in avanti di 6 punti, passando dal 51% del 2023 all'attuale 57%, ma raggiunge addirittura il +14,9% se paragonato ai consensi dell'anno dell'elezione, vale a dire il 2022. Grandi novità, invece, nella classifica dei sindaci. Il primo cittadino di Parma, Michele Guerra - che lo scorso anno era quarto - si piazza davanti a tutti con con un gradimento del 63%. Seguono il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi (62%) e quello di Ravenna Michele de Pascale (61%). Appaiati al quarto posto ben sette sindaci con il 60% delle preferenze: Luigi Brugnaro (Venezia), Mario Conte (Treviso), Alessandro Canelli (Novara), Mattia Palazzi (Mantova), Matilde Celentano (Latina), Claudio Scajola (Imperia) e Giuseppe Cassì (Ragusa). In affanno le grandi città, a parte Napoli. Beppe Sala, sindaco di Milano, passa dal primo al 19° posto mentre Stefano Lo Russo (Torino) non va oltre il 57°. Peggio va, però, a Roberto Gualtieri. Il sindaco di Roma, infatti, è al penultimo posto, con appena il 45% degli intervistati che rivoterebbe per lui in caso di elezioni. Appaiato all'ex ministro c'è anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, mentre l'ultimo posto (l'80/mo) è occupato da quello di Trapani Giacomo Tranchida. Rispetto al Governance Poll dello scorso anno, Gualtieri perde altri 5 punti percentuali (nel 2023 era al 50%), ma il dato è ancora più significativo se relazionato con il gradimento nell'anno della sua elezione, cioè nel 2021, quando riceveva il 60,2% dei consensi. In tre anni, dunque, il sindaco della Capitale ha perso il 15,2% del gradimento dei cittadini. In calo anche il gradimento del presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, che si piazza al terzultimo posto con il 47,5% dei consensi. Dietro di lui ci sono solo il governatore pugliese Michele Emiliano (46%) e quello delle Marche Francesco Acquaroli (43%). Rocca, che nell'anno della sua elezione era al 54% perde dunque il 6,5%.