Le ho dato 12, 13 coltellate, l'ultima all'occhio: l'agghiacciante racconto di Turetta VIDEO
E’ il racconto del padovano Filippo Turetta agli inquirenti nel corso del primo interrogatorio, il 1° dicembre 2023, dal carcere veronese di Montorio, a 11 giorni dall’arresto in Germania e a 20 dall’omicidio di Giulia Cecchettin.
La ricostruzione, a dir poco agghiacciante, nel corso della trasmissione Quarto Grado.
Quell’ultima foto dallo shopping alla Nave de Vero seguito da una veloce cena, poi il litigio nel parcheggio vicino a casa di Giulia con lei che ha rifiutato i regali di Filippo, il peluche, il libricino illustrato per bambini, poi lasciato da lui vicino al suo cadavere.
Giulia che voleva andare avanti, si sentiva con un altro, ma che era invischiata dal ricatto emotivo di Turetta: se mi lasci mi uccido, le diceva. E invece ad essere uccisa è stata lei.
In auto Turetta aveva 2 coltelli, scotch e sacchi neri, viveri e cambio d’abito, una mappa cartacea della strada per i boschi di Barcis dove si è disfatto del corpo di Giulia e contanti, per pagare i rifornimenti di benzina per la fuga.
Già la Procura stessa ha subito parlato di premeditazione. Un piano diabolico più che un raptus omicida: lo stabilirà il processo.
Un'organizzazione che emerge anche dagli appunti di Turetta nel suo telefonino, la lista promemoria: nastro adesivo, spugna bagnata in bocca, coltello, ricerche su manette e badili o sulle migliori legature per immobilizzare qualcuno…
Un atroce piano di morte tracciato da una personalità passivo aggressiva, dicono gli esperti.
Non vivi senza di me.
Prossimo appuntamento in aula il 15 luglio con il rinvio a giudizio di Filippo Turetta per omicidio volontario, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking.